Data di scadenza o da consumarsi preferibilmente entro

data di scadenza

Differenze tra data di scadenza e “da consumarsi preferibilmente entro”. Curiosità sugli alimenti senza data di scadenza e denunce di contraffazione.

La data di scadenza deve essere presente su tutti gli alimenti confezionati ma ci sono delle eccezioni. Vediamo qual è la differenza tra “data di scadenza” e la dicitura “da consumarsi preferibilmente entro” e quali alimenti sono ancora buoni anche oltre questo termine.

Dubbi: data di scadenza in inglese

Per i prodotti internazionali acquistati presso un dutyfree o un reparto etnico di un qualsiasi centro commerciale, la data di scadenza potrebbe essere riportata in inglese. La data di scadenza in inglese è riportata con i termini “expiry date“. La dicitura da consumarsi preferibilmente entro, in inglese, è riportata con i termini “best before“.

Data di scadenza: giorno, mese o anno

La data di scadenza può essere riportata con indicazione differenti. Al supermercato, infatti, puoi ritrovarti con alimenti che hanno la scadenza riferita a un preciso giorno, alimenti con scadenza riferita a un mese e alimenti con scadenza riferita a un anno. Perché queste differenze? Perché valgono le regole:

  1. Un alimento che si può conservare per meno di tre mesi necessita di una data di scadenza precisa che possa riportare giorno, mese e anno.
  2. Gli alimenti che si possono conservare per più di tre mesi ma non oltre i diciotto mesi, possono avere come scadenza solo il mese e l’anno.
  3. I prodotti alimentari conservabili per più di diciotto mesi, possono disporre di una scadenza orientativa che fa riferimento all’anno.

Ci sono casi di autentiche truffe a scapito del consumatore soprattutto su alimenti freschi di origine casearia. I beni deperibili invenduti e accumulati nei magazzini dei supermercati, talora vengono manomessi in quando, dopo la data di scadenza, l’invenduto non ha più alcun valore. Le Forse dell’ordine dovrebbe monitorare i prodotti e verificare i casi di rigenerazione delle date di scadenza: talora la vecchia etichetta può essere sostituita con una nuova etichetta in validità.

A chi segnalare la presenza di prodotti scaduti o alterati?

Se sospetti che un cibo sia scaduto o alterato, puoi presentare una segnalazione all’ASL territoriale competente e al Nucleo antisofisticazione e Sanità (i cosiddetti NAS) presso il Comando dei carabinieri.

NAS dipendono direttamente dal Ministro della Salute e, per decreto, i carabinieri militari appartenenti a questo Nucleo hanno i poteri di un Ispettore Sanitario. Gli ispettori sanitari possono eseguire controlli notturni o diurni, eseguendo sopralluoghi in qualsiasi luogo (dove si svolge la produzione, nei magazzini, dove si consumano gli alimenti sospetti o direttamente nei luoghi destinati alla vendita dei prodotti come i supermercati).

In sintesi, a chi rivolgersi se noti un prodotto scaduto o con scadenza alterata?

  • ai NAS (presso il comando dei carabinieri)
  • All’ASL territoriale

Per fissare la data di scadenza degli alimenti vi sono delle regole standard. Per esempio, la data di scadenza del “latte fresco pastorizzato” è determinata nel sesto giorno successivo a quello del trattamento termico di pastorizzazione, mentre la scadenza del “latte microfiltrato fresco pastorizzato” è determinata nel decimo giorno successivo a quello del trattamento termico. La data di scadenza delle uova è determinata al 30esimo giorno dalla deposizione.

Da consumarsi preferibilmente entro

Qualsiasi alimento scaduto non va consumato. Il discorso cambia quando si parla di alimenti non rapidamente deperibili.

Con questi alimenti, la data di scadenza è sostituita con un termine accompagnato dalla dicitura “da consumarsi preferibilmente entro il tot”.

Per esempio, bere latte scaduto è del tutto controindicato, oltre la data di scadenza non è più garantita l’assenza di proliferazione batterica! Al contrario, consumare della farina scaduta, cioè con la dicitura “da consumarsi preferibilmente entro..” comporta meno rischi.

 

Lo zucchero scade?

Altri dubbi sorgono per quegli alimenti privi di data di scadenza. Se hai controllato la confezione dello zucchero e non hai notato nulla, probabilmente ti sarai chiesto: lo zucchero scade?

Stesso discorso per sale o vino.

La data di scadenza non è obbligatoria per:

  • frutta o verdure fresche (a meno che non siano state sbucciate o tagliate, dove è obbligatoria la scadenza)
  • vino
  • aceto
  • sale
  • zucchero
  • pane
  • bevande alcoliche con una percentuale d’alcol superiore al 10%
  • gomme da masticare
  • salumi e formaggi da banco (che devono, però, vedere in etichetta la temperatura di conservazione).