CONTE “MAI PARLATO CON TRUMP DEL RUSSIAGATE”

GIUSEPPE CONTE

“Ho riferito al Copasir sul caso Barr. Le dichiarazioni sono coperte dal segreto, non riferisco le cose dette ai componenti del Copasir, ma ho il dovere di riferire alcuni elementi di questa vicenda, anche perché sono nate ricostruzioni fantasiose che rischiano di gettare ombre anche sul nostro operato istituzionale, e non possiamo permettercelo”. Lo ha detto il premier Giuseppe Conte incontrando i giornalisti a Palazzo Chigi dopo l’audizione al Copasir.
“E’ stato detto che la richiesta americana su uno scambio di informazioni è stata fatta ad agosto durante la crisi di governo. Falso, la richiesta risale a giugno. E’ stato detto che il famoso tweet di Trump in cui esprime apprezzamento nei miei confronti sarebbe collegato a questa vicenda. Anche questo è falso, Trump non mi ha mai parlato di questa inchiesta”, ha aggiunto.
“William Barr è ministro della Giustizia, ma non corrisponde alla stessa figura italiana, è anche responsabile dell’attività dell’Fbi, si occupa di intelligence e lo fa anche all’estero. Attraverso canali ordinari diplomatici ha fatto pervenire una richiesta di informazioni alla nostra intelligence. Lo scopo era verificare l’operato di agenti americani. Non era messo in discussione l’operato dell’intelligence italiana”, ha chiarito il presidente del Consiglio, che ha aggiunto: “Io non ho mai interloquito con Barr, né per telefono né per iscritto”.
“Ci sono stati due incontri, uno il 15 agosto e l’altro il 27 settembre. Io non ero presente ma sono stato informato. Il primo si è svolto nella sede del Dis, ed è servito a definire preliminarmente il perimetro della collaborazione. Il secondo incontro nella sede del comparto dell’intelligence di piazza Dante, e c’erano anche i direttori dell’Aise e dell’Aisi, ed è servito a chiarire che alla luce delle verifiche fatte la nostra intelligence è estranea a questa vicenda. Questa estraneità ci è stata riconosciuta. Questa vicenda non ha leso interessi nazionali”.
Poi un riferimento al leader della Lega: “Sono sorpreso che Salvini pontifichi quotidianamente sulla questione Barr. Ha legittimamente chiesto chiarimenti, io li ho dati al Copasir, nella sede istituzionale. Ho chiarito le informazioni che sono in mio possesso, ma mi sorprende che Salvini, che era ministro dell’Interno e si è anche candidato a guidare il Paese, chiedendo pieni poteri, non avverta la necessità di chiarire. In Parlamento su questa vicenda sono intervenuto io, ma il ministro dell’Interno non mi ha dato le informazioni – ha proseguito -. Salvini dovrebbe chiarire cosa ci faceva in Russia con Savoini, in incontri riservati. Lo dovrebbe chiarire innanzitutto agli elettori leghisti, con chi lo sta vagliando per capire o no se è adeguato a guidare un Paese”.
(ITALPRESS).

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