ERBIL (IRAQ) (ITALPRESS) – Si è conclusa la cerimonia di consegna delle armi dei primi 30 combattenti del Partito dei lavoratori del Kurdistan (Pkk) a Sulaimaniyya, nel Kurdistan iracheno. I membri del Pkk hanno bruciato le armi in loro dotazione. Il Pkk ha annunciato il suo scioglimento a maggio, a seguito di una richiesta di febbraio del suo leader, attualmente in carcere in Turchia, Abdullah Ocalan, per cessare il conflitto armato e perseguire una risoluzione politica per i diritti curdi.
“La deposizione delle armi da parte dei militanti del Pkk a Sulaymaniyya segna un passo concreto e gradito verso la fine della campagna di violenza decennale del gruppo”, ha detto oggi un alto funzionario turco citato dal quotidiano Daily Sabah. La Turchia “considera questo sviluppo come un punto di svolta irreversibile, un’opportunità per proteggere vite innocenti e costruire un futuro libero dal terrorismo. La Turchia rimane impegnata a sostenere tutti gli sforzi che danno priorità al disarmo, alla stabilità e alla riconciliazione duratura nella regione”, ha aggiunto il funzionario. Il Pkk in una nota ha sottolineato che la distruzione delle armi punta a “garantire il successo pratico del processo di pace e società democratica” e rappresenta un “gesto di buona volontà e determinazione”. “Auspichiamo che questo passo porti pace e libertà”, ha aggiunto il Pkk. Il partito, che dovrebbe completare il disarmo entro settembre, è considerato un’organizzazione terroristica da Turchia, Unione europea e Stati Uniti. L’avvio del processo di disarmo segna la fine di un conflitto che dal 1984 a oggi ha causato oltre 50mila vittime.
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(ITALPRESS).