PECHINO (CINA) (XINHUA/ITALPRESS) – Domenica, un classico della cucina italiana, il capunet, un tradizionale involtino di manzo del Nord Italia, ha offerto ai commensali di Tianjin un assaggio del Piemonte, mentre si concludeva la decima Settimana della Cucina Italiana nel Mondo.
L’iniziativa annuale, organizzata dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale italiano, promuove la gastronomia e la cultura italiane in tutto il mondo. L’edizione di quest’anno, a tema “La cucina italiana tra salute, cultura e innovazione”, ha attirato appassionati di gastronomia, rappresentanti del mondo imprenditoriale e figure culturali agli eventi.
Alberto Zago, chef italiano che vive in città da molti anni, ha preparato una serie di piatti regionali. Presentando il capunet agli ospiti, ha affermato che il cibo resta uno dei modi più efficaci affinché le persone possano comprendersi. “La cucina italiana porta con sé memorie tramandate attraverso le generazioni, intrecciate con tradizione, arte e identità”, ha detto.
Durante l’evento di domenica scorsa, l’ufficio culturale dell’Ambasciata italiana, la Tianjin Italian Style Town Asset Management Company e la Tianjin Flight Group Corporation hanno firmato un memorandum per istituire in città un Centro di Scambio Culturale Cina-Italia. Si è tenuta anche una degustazione di vini con produttori italiani.
Li Yunfei, direttore generale della Tianjin Flight Group Corporation, ha dichiarato che sono previsti ulteriori programmi di scambio culturale, aggiungendo che Tianjin spera di aprire un nuovo capitolo nell’amicizia tra Cina e Italia.
Gli eventi si sono svolti nell’Italian Style Area di Tianjin, un quartiere con oltre 100 edifici storici costruiti a partire dal 1902. Oggi l’area ospita ristoranti, boutique e hotel internazionali, fondendo facciate europee storiche con la vita urbana moderna. I visitatori che passeggiano per le sue strade spesso sottolineano la sensazione di essere trasportati in Italia; nelle ultime settimane, il quartiere ha visto un numero crescente di turisti stranieri fermarsi per pasti all’aperto o scattare foto delle sue architetture peculiari.
Per ristoratori come Renato Pegoraro, la cui famiglia ha origini italiane, il mix cosmopolita di visitatori è un richiamo. Il suo locale attira clienti da tutto il mondo.
Lo chef Zago ha anche aperto una cucina in stile casalingo nel distretto di Nankai, combinando ingredienti cinesi con tecniche italiane. “Nello Yunnan ho trovato prosciutto dal sapore straordinario; nel Sichuan, un pepe eccezionale; nello Hunan, pollo meravigliosamente tenero”, ha detto. “Cucino questi ingredienti alla maniera italiana e condivido con gli ospiti le storie che li accompagnano”.
I residenti locali, noti per il loro calore, hanno abbracciato la cucina italiana e sempre più spesso anche gli imprenditori italiani.
Tra coloro che hanno fatto di Tianjin la propria casa c’è Mirko Turrina, direttore generale della Goglio (Tianjin) Packaging Co. Ltd. Spesso visita l’Italian Style Area e il fiume Haihe con la famiglia per godersi l’atmosfera della città.
“Secoli fa, le spezie cinesi arrivarono in Italia lungo la Via della Seta”, ha detto. “Oggi gli scambi vanno ben oltre il cibo. Sono più ricchi, più vari e più stratificati che mai”.
(ITALPRESS).




















