CALABRIA, ITINERARI SACRI METE FEDELI

Il Santuario di San Francesco di Paola, la Certosa di Serra San Bruno, l’Abbazia di San Giovanni in Fiore, il Santuario di Polsi, il Santuario di Santa Maria dell’Isola di Tropea e della Madonna della Quercia di Conflenti: sono alcune delle mete più frequentate da fedeli e pellegrini che si recano in visita in Calabria alla ricerca di itinerari sacri. Il turismo religioso nella regione presenta un’offerta molto articolata, dal momento che spiritualità e fede sono da sempre strettamente legati alla cultura dei calabresi. Il ricco patrimonio artistico, storico e architettonico è composto da chiese, santuari, abbazie, luoghi di culto e monasteri incastonati nell’ambiente naturale. Ai semplici itinerari religiosi, alle feste patronali e ai riti sacri, oggi si affiancano anche i cammini che ricollocano le figure dei santi e dei grandi pensatori della Calabria nei contesti in cui hanno agito, coinvolgendo altri target di turisti. “Sono due i cammini, di San Francesco e del Brigante, tra quelli proposti dalla Regione, ad essere entrati nell’Atlante dei Cammini d’Italia”, dice all’Italpress il presidente della Regione Calabria Mario Oliverio. “È già un grande passo in avanti ma dobbiamo ancora insistere sul turismo religioso perché siamo una regione disseminata di conventi, abbazie, cattedrali ed altri beni storici bellissimi perché inseriti in contesti ambientali dati da foreste, zone interne e parchi.

Sono numerosi i Santi e i  personaggi storici legati a questi luoghi che richiamano visitatori e pellegrini attraverso percorsi sempre più fruibili”.
Il Santuario di San Francesco di Paola, per esempio, è un centro religioso molto importante per i credenti calabresi e non solo, dal momento che accoglie da sempre visitatori da ogni parte. Oggi il viaggio spirituale nella terra del Santo patrono della Calabria si arricchisce con percorsi unici, a stretto contatto con la natura e la storia dei borghi che attraversano. Si tratta del Cammino di San Francesco di Paola che, organizzato dall’associazione “Escursionisti Appennino Paolano” con il patrocinio della Regione Calabria, è entrato nell’Atlante dei Cammini d’Italia del Mibact. Il percorso comprende due itinerari: la via del giovane e la via dell’eremita. La via del giovane, che parte da San Marco Argentano per giungere a Paola, calca il cammino che il Santo intraprese all’età di tredici anni quando, per sciogliere un voto, accettò di trascorrere un anno presso il convento francescano di San Marco Argentano. È un percorso caratterizzato da inquietudine perché, al termine dell’anno con i frati, il giovane decise di tornare a casa, già con una forte vocazione. La via dell’eremita, invece, va da Paola a Paterno Calabro e ripercorre il cammino d’ascesi spirituale, fatto di preghiera, digiuno e penitenza, che Francesco maturo intraprese per fondare la chiesa e l’Ordine dei Minimi.

Lungo i quasi 112 chilometri totali del Cammino c’è l’unico testimone ancora in vita ad aver conosciuto il santo: il faggio, di oltre seicento anni di età, sotto al quale San Francesco amava riposare. Tanti sono gli escursionisti che si fermano ad abbracciarlo, preferibilmente in gruppo perché i suoi sei metri di circonferenza richiedono almeno quattro persone per circondarlo tutto.
A rendere attrattiva l’offerta del turismo religioso calabrese anche i riti dalle tradizioni arcaiche, come processioni, rappresentazioni teatrali e rievocazioni diffuse nelle grandi città e nei piccoli centri. Tra questi, ad esempio, l’Affruntata di Vibo Valentia, di origini medievali; la Giudaica di Laino Borgo (CS), una forma di teatro popolare itinerante del venerdì santo; “A Pigghiata” di Tiriolo (CZ) che ricorda la cattura di Cristo; il rito, a metà tra sacro e profano, dei “vattienti” di Nocera Terinese (CZ) e Verbicaro (CS) e la Varia di Palmi (RC), una delle più seguite feste religiose della Calabria che si celebra in onore della patrona, Maria Santissima della Sacra Lettera. Dal 2013, la Varia di Palmi è riconosciuta quale bene del Patrimonio immateriale dell’umanità dell’Unesco.
Questi ed altri riti tipici delle località calabresi richiamano l’attenzione di un pubblico che spesso viene anche coinvolto nelle manifestazioni.

A questi eventi prendono parte gli abitanti del luogo, gli emigrati di ritorno, turisti e visitatori provenienti dalla Calabria e da altre regioni, in un’atmosfera di spiritualità e stupore.

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