CALABRIA, I TURISTI SCOPRONO I BORGHI MARINARI

Sperimentare la vita da pescatore, godere dei profumi e dei sapori dei prodotti tipici legati al mare, imparare a pescare ed immergersi in una cultura fatta di riti e tradizioni. Sono solo alcune delle esperienze che i turisti appassionati di pesca possono vivere nei borghi marinari della Calabria. La regione, bagnata dal mare per ottocento chilometri, ha un ricco patrimonio ittico, che va dalla riviera dei Cedri, alla Costa degli Dei e alla Costa Viola sul Tirreno; dalla Costa degli Achei, alla Riviera dei Gelsomini e alla Costa dei Saraceni e degli Aranci sullo Ionio. Tutta la regione vanta una consistente tradizione di pesca, con maggiore attività in particolare nei centri di Sibari, Corigliano Calabro, Fuscaldo, Pizzo, Crotone, Scilla e Bagnara. Si pescano costardelle, tonni, ricciole, alalunghe, alici, sarde, aguglie imperiali e persino aragoste. Inoltre, sulla Costa Viola e nello Stretto di Messina, ancora oggi, si pratica la caccia del pesce spada con le antiche imbarcazioni, le “feluche”, dotate di lunghe passerelle e di un alto albero maestro dal quale vengono avvistati gli esemplari da cacciare. Questa attività, oltre ad essere una tradizione del luogo, è anche un affascinante rito portato avanti dai pescatori che, tra le due rive di Calabria e Sicilia, contano solo otto barche per il pesce spada, uniche nel loro genere.

Nei borghi di pescatori vengono già organizzate battute di pesca per turisti, soprattutto nei mesi primaverili ed estivi.

I visitatori diventano così protagonisti coinvolti in avvincenti attività: hanno l’opportunità di preparare e degustare il pescato direttamente sulle barche o in paese, una volta sbarcati.

“La domanda turistica oggi – dice all’Italpress il presidente della Regione Calabria Mario Oliverio – non è un blocco uniforme ma è stratificata, diversificata. Infatti, possiamo parlare di turismi, al plurale. Tra questi dobbiamo puntare sulla nicchia del turismo della pesca e dobbiamo investire in questa direzione. La Calabria – aggiunge Oliverio – ha ottocento chilometri di costa, un clima adatto e tradizioni pescherecce in borghi che ci permettono di puntare proprio sul pescaturismo. Tra l’altro, le bellezze del nostro mare sono straordinarie perciò, in un ambiente meraviglioso e irripetibile nel tratto più bello della costa d’Italia, gli appassionati possono trovare qui un contesto adeguato in cui esercitare la pratica sportiva della pesca”. Per incrementare le presenze turistiche legate a questa attività, però, è necessario incentivare lo sviluppo del sistema di accoglienza dei borghi dei pescatori: “Sui borghi abbiamo deciso di fare un investimento di cento milioni di euro – ha detto il governatore Oliverio – il più grande investimento finora realizzato in questo campo da una Regione. I borghi marinari sono tra questi, perché in essi c’è la storia, l’identità e le radici della Calabria”.

Secondo Lidia Bastianich, ambasciatrice dell’enogastronomia calabrese nel mondo, “la specialità della pesca è un’opzione per i turisti che vengono in Calabria a vivere esperienze a 360°. L’idea è che i visitatori possano andare in barca a pescare e poi imparare come pulire e cucinare il pesce con gli chef locali. La bellezza e il clima delle coste della Calabria rappresentano il luogo adatto per questo tipo di esperienza”.

La Regione apre così al pescaturismo, un nuovo modo per coinvolgere visitatori provenienti da tutto il mondo attraverso diversi tipi di esperienze coinvolgenti.

 

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