ROMA (ITALPRESS) – “Obiettivo strategico delle banche è ora contribuire ad evitare una nuova recessione e favorire la solida ripresa dell’economia e dell’occupazione. Occorre innanzitutto favorire più cospicui e stabili investimenti produttivi del risparmio e degli utili delle imprese. Necessita incoraggiare la patrimonializzazione e gli investimenti, innanzitutto tecnologici. Finché non vi saranno gli indispensabili codici europei di diritto bancario, finanziario, tributario e penale dell’economia, occorre che le politiche nazionali garantiscano un equo quadro competitivo nell’Unione europea”. Così il presidente dell’Abi Antonio Patuelli, nella lectio magistralis all’università di Pisa che gli ha conferito la laurea magistrale honoris causa in Banca, Finanza Aziendale e Mercati Finanziari.
“Occorre far progredire l’Unione bancaria europea, bloccata per un decennio da discussioni sulla garanzia europea sui depositi e su limiti alla detenzione del debito pubblico da parte delle banche. L’Unione bancaria europea deve diventare rapidamente anche Unione delle regole societarie, del mercato, del risparmio e degli investimenti”, ha aggiunto.
Secondo Patuelli “l’accresciuta solidità delle banche è indispensabile per garantirne la stabilità prospettica, per sempre nuovi investimenti innanzitutto tecnologici per la maggior tutela dei dati e per la lotta alle tante tipologie di illeciti e di truffe, per l’applicazione dell’intelligenza artificiale, per le nuove criticità dei mercati, per finanziare imprese e famiglie e per affrontare stagnazioni, recessioni, deterioramenti dei crediti, crisi finanziarie e di debiti sovrani e ogni criticità, a cominciare dai rischiosi e nuovi possibili problemi di liquidità”.
Infine per il presidente dell’Abi “le banche, sempre in concorrenza fra loro, debbono essere sempre indipendenti e costruttive verso lo sviluppo sostenibile, impegnate innanzitutto per l’etica che emana dai principi della Costituzione della Repubblica, per concorrere, come prescrive l’articolo 4, al progresso materiale e spirituale della società. Oggi serve urgentemente anche un nuovo costituzionalismo digitale europeo per definire doveri e diritti di ciascuno di fronte alle nuove potenzialità e ai rischi per le libertà”.
-Foto IPA Agency-
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