Al Teatro Sistina di Roma La Ginestra in scena con i patroni della Chiesa

ROMA (ITALPRESS) – Un incontro tra due pilastri della cristianità che si ritrovano, si confrontano e si scontrano e che, pur diversi per diversi fattori, sono uniti da una missione: annunciare il messaggio di Cristo. E’ il filo conduttore di “Piero e Paolo a Roma”, in scena dal 27 a 29 giugno al Teatro Sistina di Roma, scritto e interpretato da Michele La Ginestra, affiancato in scena da Fabio Ferrari. La regia è affidata a Roberto Marafante.

“Mi piaceva l’idea di parlare dell’umanità di due santi, i santi storici di Roma, e cercare di capire quanto di questa umanità appartiene a tutti noi. Perché attraverso la loro umanità, anche la semplicità del messaggio di Cristo, che è un messaggio d’amore, arrivi al cuore delle persone. E allora parlare del fatto che si siano incontrati a Roma, perché pare che si siano incontrati dal 60 al 64 d.C. e si siano incontrati proprio in questa città è una domanda che mi sono fatta alla quale ho voluto rispondere con questo spettacolo e raccontare questi incontri è stata una sfida”, racconta in un’intervista alla Italpress La Ginestra.

“E’ uno spettacolo che parla di argomenti importanti, però io ho uno stile che è quello scansonato, brillante, cioè riuscire a comunicare attraverso una risata, attraverso un sorriso, un messaggio importante. È un modo per entrare nel cuore degli spettatori parlando anche di temi importanti”, spiega l’attore, sottolineando poi come “la voglia di sapere, il domandare, l’approfondire, è la curiosità che mi è venuta e l’ho messo in scena”.

Sul palco ci sono anche otto performer. “Noi raccontiamo vari anni della vita di questi personaggi a Roma, perciò era importante anche inframezzare il racconto e il dialogo tra i due per far capire il passaggio del tempo, perciò l’inserimento in questo contesto così astratto ci servivano altri personaggi che cantassero, si muovessero anche con movimenti coreografici e riuscissero a dare l’idea del passaggio del tempo”. Lo spettacolo tocca il tema della santità, sicuramente non facile da portare in teatro. “E’ difficilissimo, però dato che non è attuale secondo me interessa poco a nessuno”.

“A me piace invece stimolare questa curiosità, nel senso che parliamo sempre dei santi come qualcosa di lontanissimo, invece no, i santi sono quelli che riescono a impegnare la propria vita per perseguire un progetto più ampio. Pietro e Paolo, i fondatori, cioè quelli che sono alla base della nostra fede, uno perseguitava i cristiani, l’altro era un sempliciotto che addirittura ha tradito la persona a cui aveva dato più fiducia. Siamo in buona compagnia, ma voglio dire, i santi non è che sono proprio così straordinari”.

Due persone diversa ma che si ritrovano per affrontare un cammino comune. “Sì, il cammino comune è quello proprio di trovare una quadra tra le informazioni che loro hanno avuto e cercare di elevare il messaggio a un qualcosa che potesse divenire universale. Ci sono riusciti, perché ancora oggi, dopo 2000 anni, il messaggio di Cristo è attualissimo, forse non riusciamo a comunicarlo bene. Allora per questo invito tutti quanti a venire al Teatro Sistina, perché è un buon modo di comunicare un messaggio di fede, attraverso il sorriso”, conclude La Ginestra.

– Foto Italpress –

(ITALPRESS)

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