A Palermo nasce la Fondazione “Antonio Montinaro”

PALERMO (ITALPRESS) – Una data simbolica per rendere omaggio a una figura simbolica della lotta alla mafia: nel giorno del compleanno di Antonio Montinaro, caposcorta di Giovanni Falcone morto con lui nella strage di Capaci, nasce una Fondazione a lui intitolata con l’obiettivo di venire incontro alle esigenze di bambini con gravi patologie e studenti con difficoltà economiche. Alla presentazione dell’iniziativa, tenutasi al Teatro Politeama Garibaldi a Palermo, hanno partecipato tra gli altri Tina Montinaro, moglie dell’agente, il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi e la presidente della commissione parlamentare Antimafia Chiara Colosimo: presenti in platea anche il sindaco di Palermo Roberto Lagalla, il prefetto di Palermo Massimo Mariani, il vicepresidente della Camera Giorgio Mulè, il sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro, il capo della Polizia Vittorio Pisani e i rappresentanti delle Forze dell’Ordine. L’incontro è stato un’occasione per tenere il punto sul contrasto a ogni forma di criminalità seguendo proprio l’impegno di Antonio Montinaro, che in tante occasioni si è speso in favore di ragazzi in difficoltà: la Fondazione si ripropone l’obiettivo di seguire il suo insegnamento e di trasmetterne l’esempio, per rinnovarne non solo la memoria ma anche la volontà di tenere alta la guardia contro la mafia.

“Abbiamo voluto proprio che la Fondazione nascesse in questo giorno, in occasione del compleanno di Antonio – sottolinea Tina Montinaro -. Destinatari dell’iniziativa sono tanti bambini che hanno serie difficoltà economiche e altri che nascono con gravi patologie: vogliamo metterci a disposizione della gente che soffre“. La moglie del caposcorta di Falcone si sofferma poi sulla volontà di portare per un giorno la teca della Quarto Savona Quindici davanti al Teatro Politeama, anche qui in omaggio al ruolo che ha svolto: “Il nostro è un impegno che portiamo avanti da 33 anni: ci faceva piacere portare qui la teca, perché lì dentro ci sono tre poliziotti e vanno ricordati, quindi la Quarto Savona Quindici camminerà sempre con noi”.

Piantedosi si sofferma sulla “crescita di senso civico dei palermitani. Mi rendo conto che è una città molto preoccupata per motivi di sicurezza urbana legata a episodi di bande giovanili che si confrontano, spaccate sui negozi e in generale un modo disordinato di vivere la città: il fatto che ci sia una sensibilità accresciuta su questi temi e che le autorità vengono molto pressate sulla necessità di trovare una soluzione è il segno che la città è cambiata e che rispetto a quella connivenza anche solo inconsapevole che ha determinato quella stagione stragista un’evoluzione c’è stata. Dopo 30 anni c’è una voglia di legalità maggiore, che parte da fenomeni meno gravi”. Il numero uno del Viminale ribadisce poi la necessità che “quegli episodi stragisti devono insegnarci qualcosa e la fondazione Montinaro credo abbia anche questo tipo di prospettiva, cioè di proiettarsi verso le giovani generazioni. C’è ancora tanto da fare non solo per la ricostruzione oggettiva della verità, ma per creare i presupposti affinché tutto questo non accada più: sicuramente la politica si deve impegnare, anche in direzione della ricostruzione di tutto quello che è accaduto”.

Colosimo esprime grande soddisfazione per la nascita della Fondazione: “È un presidio cui tengo tantissimo perché in questo momento così importante, senza una prima linea fatta di giovani e giovanissimi, la lotta alla mafia rischia di fare grandissimi passi indietro”. La presidente della commissione Antimafia si sofferma poi sull’incontro in programma venerdì a Catania dopo gli avvenimenti recenti: “I nostri ufficiali di collegamento e i magistrati che lavorano in commissione hanno fatto un primo lavoro che certifica di alcune fibrillazioni: andiamo a Catania per dimostrare che nessuna nuova faida o eventuale nuova faida può mettere paura allo Stato e alla città”.

“La creazione della Fondazione Antonio Montinaro rappresenta un passo importante per custodire e trasmettere la memoria di chi ha sacrificato la propria vita nella lotta alla mafia. Fare memoria significa rendere vivo quel patrimonio di valori e consegnarlo alle nuove generazioni come bussola di legalità e responsabilità. Desidero esprimere un sincero apprezzamento a Tina Martinez Montinaro, che con il suo impegno e la sua sensibilità da anni dà vita a iniziative di altissimo valore civile e umano. Il suo esempio ci ricorda che la memoria non è soltanto un dovere, ma un’eredità che diventa speranza e forza per il futuro”. Lo dichiara il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani.

– foto xd8/Italpress –

(ITALPRESS).

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