A GUALDO TADINO VINCE MOHORIC, CHAVES IN CRISI

Il Giro parla sloveno nel giorno della tappa più lunga di questa edizione. Sul traguardo di Gualdo Tadino, dopo 244 km di corsa, si impone Matej Mohoric che batte in volata il tedesco Nico Denz. Un successo, quello del 23enne della Bahrain Merida, che parte da lontano. “Avevo gia’ segnato questa tappa quando ho visto il percorso del Giro” ha ammesso Mohoric dopo aver tagliato il traguardo. La sua vittoria non rivoluziona la classifica, con Yates che sprinta su un traguardo volante rosicchiando 3″ ai suoi avversari, ma l’allergia di Esteban Chaves fa più danni perchè estromette il colombiano dalla corsa rosa. In difficoltà fin dalla prima salita, il corridore della Mitchelton Scott ha tagliato il traguardo con oltre 25′ di ritardo dal vincitore, mettendo fine ai sogni di gloria. “Oggi e’ stata molto dura, il Giro e’ cosi’. Pochi giorni fa e’ stato uno dei giorni piu’ belli (per la vittoria sull’Etna, ndr) e adesso… Il morale e’ a terra, e’ dura, ma abbiamo la maglia rosa ed i nostri piani non cambiano. Non avevo la forza, non ho potuto fare la salita con il primo gruppo, abbiamo provato ma non andava. Il Giro e’ cosi’, per questo e’ bello. L’obiettivo della squadra pero’ non cambia”. Dispiaciuto Yates per il compagno:”Non so cosa dire, basta un attimo per cambiare tutto in un Giro. Esteban non ha avuto una buona giornata oggi”. Concetto simile quello espresso anche da Chris Froome che ha confessato di stare meglio.
“E’ stata una tappa molto dura, dopo il giorno di riposo. In tanti erano freschi, ci sono stati tanti scatti alla partenza, ma sono contento che alla fine sono arrivato con i migliori. Penso che l’unico che ha perso oggi e’ Chaves, ma questa e’ la corsa, se ti trovi in un giorno brutto la corsa non aspetta nessuno”. La gara è vissuta su varie fasi. Dopo alcuni tentativi si forma la fuga che va a caratterizzare la giornata più lunga del Giro, ancor più delicata perché arriva dopo il secondo giorno di pausa e con 5 chilometri in più rispetto al tracciato previsto per sopperire a problemi di viabilità. Davanti si avvantaggiano in 17: Matteo Montaguti (Ag2R-La Mondiale), Davide Ballerini (Androni-Sidermec), Luis Leon Sanchez (Astana), Matej Mohoric (Bahrain-Merida), Ben Hermans e Krists Neilands (Israel Cyclcing Academy), Ben King (Dimension Data), Thomas Scully (EF Drapac), Tony Martin e Mads Wurtz Schmidt (Katusha Alpecin), Koen Bouwman (LottoNL Jumbo), Jarlinson Pantano e Mads Pedersen (Trek-Segafredo), Ruben Fernandez (Movistar), Valerio Conti (Uae Emirates), Jacopo Mosca (Wilier-Selle Italia) e Giulio Ciccone (Bardiani Csf). Dietro, Esteban Chaves soffre le pene dell’inferno sin da subito mentre il gruppo va avanti veloce. Proprio il suo compagno e maglia rosa Yates approfitta di un traguardo volante per rosicchiare secondi, mentre il lotto degli attaccanti si assottiglia prima di essere riassorbito dal gruppo. Dal quale esce in solitaria Marco Frapporti (Androni-Sidemerc), mentre l’equadoregno Richard Carapaz (Movistar) perde un prezioso gregario come lo spagnolo Rafael Valls, costretto a salire in ammiraglia in seguito ad una caduta patita nella prima salita. Nel finale, l’allungo decisivo è quello di Mohoric e Denz che arrivano soli al traguardo e si giocano la vittoria in volata ed ha la meglio lo sloveno.
Appuntamento, domani, con l’undicesima tappa, la Assisi-Osimo di 156 chilometri. Frazione appenninica che valica la parte Umbro-Marchigiana attraverso il Passo del Cornello, dove è posto il primo dei due Gpm di terza categoria (l’altro è sul Valico di Pietra Rossa), per portarsi oltre Cingoli e affrontare alcuni muri tipici della zona, tra cui quello di Filottrano, città nativa di Michele Scarponi e secondo Traguardo Volante di giornata dopo quello di Castelraimondo. Finale impegnativo sulle strade interne di Osimo, con tratti di pavè e la ‘scalata’ di via Olimpia di mille metri con pendenze massime fino al 16% e arrivo in salita (Gpm di quarta categoria).
(ITALPRESS).

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