NAPOLI (ITALPRESS) – ‘Oggi inizia un impegno che porteremo avanti nell’interesse esclusivo della nostra comunità’. Così il Presidente della Regione Campania, Roberto Fico, esponendo il suo programma nel corso della seduta di insediamento del nuovo Consiglio regionale. ‘L’avvio di una nuova legislatura – sottolinea – rappresenta un momento cruciale del patto tra cittadini ed eletti. Abbiamo riscosso la fiducia degli elettori che hanno voluto così affidarci il compito di governo della Regione Campania, perché sia gestita nell’interesse e al servizio dei cittadini campani. Vogliamo improntare la nuova Amministrazione ad un principio molto semplice, ma proprio perché semplice viene spesso dimenticato da chi assume un ruolo di potere. Noi siamo e dobbiamo sentirci costantemente, dal primo all’ultimo giorno del nostro mandato, al servizio dei cittadini e dell’interesse pubblico. Intendo la funzione di governo non come potere, bensì come responsabilità. Il potere, o per meglio dire la sovranità, come ci ricorda il primo articolo della nostra Costituzione, appartiene al popolo, che deve chiedere ciò che gli spetta. Dobbiamo sentirci quotidianamente responsabili di fronte ai cittadini. Per questo metteremo sempre al centro le esigenze e le necessità delle persone’.
‘Prima di illustrare le linee programmatiche della nuova amministrazione – aggiunge -, sento parimenti il dovere istituzionale di rivolgere un saluto al presidente Vincenzo De Luca, che ci ha preceduto nel Governo regionale. Nei due mandati appena conclusi la Regione si è trovata ad affrontare sfide notevoli come la gestione dell’emergenza pandemica. Al netto della critica politica, sempre legittima, ci sono dati come il risanamento finanziario della Regione e il percorso verso l’uscita dal commissariamento sanitario, che costituiscono oggi dei punti importanti su cui costruire il domani. Governare significa anche questo: saper riconoscere il buono che è stato fatto, pur nella consapevolezza che molto resta ancora da fare, senza ipocrisie’.
‘Desidero essere chiaro sin da principio su un punto fondamentale che caratterizzerà questa legislatura dal punto di vista del metodo – spiega Fico -. Affermo sin d’ora l’assoluta centralità del Consiglio regionale come luogo del dibattito pubblico, sia attraverso la funzione conoscitiva – a cui non ci sottrarremo in sede di sindacato ispettivo – sia, soprattutto, attraverso la funzione legislativa. La democrazia, del resto, è definita il ‘potere visibile’, dove l’aggettivo è per me più importante del sostantivo: la trasparenza delle decisioni si realizza appunto nella massima sede pubblica di formazione delle regole e di definizione degli indirizzi per la loro attuazione. Auspico che il Consiglio possa essere, con le sue forme e procedure, il luogo di confronto permanente e aperto sulle grandi questioni regionali, dando spazio anche alle proposte dell’opposizione. Allo stesso modo mi auguro che il Consiglio saprà prendere in considerazione le proposte di legge di iniziativa popolare che eventualmente giungeranno e valorizzare gli istituti di democrazia diretta, espressione di una società viva, che si nutre di partecipazione. C’è un dato su cui dobbiamo riflettere all’indomani delle elezioni regionali e non solo: il tasso di astensionismo è in crescita. In Campania si è passati dal 55% al 44% dei partecipanti al voto. È un fenomeno preoccupante per tutti, e impone di recuperare il filo del dialogo tra cittadinanza e politica. L’etica pubblica è anche estetica civile. Onestà e sobrietà, competenza e merito devono essere i punti cardinali dell’agire amministrativo. La dialettica politica è fisiologica e necessaria, ma sulle questioni strategiche per il futuro della nostra regione dobbiamo saper trovare le convergenze più ampie possibili. Il mandato che abbiamo ricevuto è chiaro: governare bene la Campania. E governare bene significa ascoltare, confrontarsi, costruire. Significa riconoscere che l’interesse della Campania viene prima di ogni appartenenza partitica’.
‘Durante il prossimo quinquennio – sottolinea Fico -, disuguaglianze e povertà, sanità e welfare, legalità, sicurezza e prevenzione alla criminalità, saranno perciò al centro del nostro impegno di governo. Sarà necessario ragionare in termini di efficienza in materia di economia e lavoro, potenziare le nostre infrastrutture, valorizzare l’agricoltura, tutelare il nostro impareggiabile patrimonio ambientale, mettere al centro l’istruzione e la ricerca, liberare le migliori energie della nostra comunità. In sintesi, occorre essere consapevoli del ruolo cruciale della nostra Regione a livello nazionale e la sua naturale vocazione internazionale e di crocevia di culture e innovazione’.
Fico ha poi rivolto l’attenzione alle singole tematiche al centro dell’attività della nuova amministrazione regionale, come l’acqua ‘una risorsa strategica per la Campania’, e l’agricoltura ‘pilastro dello sviluppo regionale’. E poi la sanità, ‘il diritto che viene prima di tutti’.
In merito all’uscita dal piano di rientro, dice: ‘Ho incontrato pochi giorni fa il Ministro Schillaci: il confronto è stato cordiale e costruttivo, orientato alla collaborazione istituzionale. La recente sentenza del TAR ha riconosciuto che la Campania ha realizzato i presupposti per l’uscita dal piano di rientro: equilibrio di bilancio dal 2013 e soglia minima raggiunta per ciascun macro-livello LEA. L’uscita non è questione contabile: significa poter programmare investimenti, assumere personale, ammodernare strutture e tecnologie. Ringrazio sentitamente tutti coloro che ci hanno lavorato negli uffici regionali. Agiremo a livello politico affinché questo percorso si completi nel più breve tempo possibile. La sanità territoriale è la risposta alle esigenze delle aree interne, dove la distanza dai grandi centri non deve più significare distanza dalle cure’. Un passaggio importante del suo intervento è dedicato alle aree interne, ‘il motore nascosto della Campania’.
E poi, il potenziamento dei trasporti, ‘non può esserci sviluppo delle aree interne senza una rete di trasporti efficiente’, sottolinea. ‘E se parliamo di connessioni, non possiamo dimenticare che la Campania è una regione di mare, una risorsa straordinaria che dobbiamo valorizzare – prosegue Fico –. Il mare, che bagna per circa 500 chilometri le coste della nostra regione, rappresenta una sfida cruciale, sia in termine di piena tutela sia quale straordinario volano di sviluppo. Occorre in sostanza promuovere, in modo sostenibile, tutte le attività economiche collegate, dalla pesca alla ristorazione, dal trasporto di merci e passeggeri alla cantieristica, dal turismo all’energia marina rinnovabile, ovvero l’economia blu. In particolare, le vie del mare sono indispensabili per la movimentazione di persone e merci. I collegamenti marittimi non sono solo un servizio turistico: sono infrastrutture essenziali per decongestionare le arterie stradali. In questo contesto, il recupero della balneabilità assume un valore strategico che va ben oltre la dimensione ambientale. Il progetto ‘Energie per il Sarno’ sta procedendo con risultati incoraggianti. L’obiettivo è rendere balneabile tutta la costa, dal Litorale Domizio fino al Cilento. Non è un sogno: è un impegno che porteremo a compimento, perché un mare pulito significa turismo di qualità, economia sana, salute per i cittadini’.
E poi ‘l’emergenza Campi Flegrei e la lotta al dissesto idrogeologico’, il sociale ed il terzo settore, ‘nessuno rimanga indietro’, dice Fico. Ma non solo. C’è anche ‘l’Economia come ecosistema: housing e sviluppo socioeconomico. Siamo in Campania, una regione che non ha bisogno di ‘inventarsi’ una vocazione: la possiede già. È un territorio con università e centri di ricerca di livello, distretti produttivi, agroalimentare, cultura, turismo, mare e infrastrutture che possono diventare un vantaggio competitivo reale. Ma soprattutto è un territorio di persone. E se oggi c’è una sfida che le tiene insieme tutte, è questa: trasformare l’economia da somma di progetti isolati a ecosistema, capace di rigenerarsi senza consumare ciò che lo rende vivo. L’economia va intesa non come insieme di indicatori numerici ma come sistema circolare di competenze, infrastrutture e qualità della vita, nel quale il valore non nasce solo dall’impresa, né solo dall’intervento pubblico, ma dalla cooperazione virtuosa tra istituzioni pubbliche, università, enti di ricerca, reti di imprese e finanza orientata al lungo periodo. Tutti soggetti che in Campania sono già presenti’.
Tra gli altri punti: Ambiente e territorio: la sfida della sostenibilità; La razionalizzazione delle partecipate: efficienza e trasparenza. ‘Ho parlato fin qui di criticità e di problemi da affrontare – dichiara Fico -. Ma sarebbe ingeneroso verso la nostra terra non riconoscere i segnali di speranza che pure esistono. I dati ci dicono che la Campania sta crescendo. Il nostro PIL negli ultimi anni ha registrato tassi di crescita superiori alla media nazionale. Nel triennio 2022-2024 la crescita cumulata della nostra regione è stata quasi doppia rispetto a quella del Centro-Nord. L’occupazione è in ripresa. Non sono numeri astratti: sono imprese che assumono, famiglie che ritrovano fiducia, giovani che possono scegliere tra il diritto di muoversi e la voglia di restare, come ci ha ricordato l’ultimo rapporto della SVIMEZ. Questa crescita poggia su un patrimonio straordinario che poche regioni al mondo possono vantare. I nostri tesori attraggono milioni di visitatori da ogni continente, alimentano filiere economiche di qualità, e costituiscono la nostra più autentica carta d’identità nel mondo. È su questo patrimonio culturale che dobbiamo investire, perché è la leva per imprimere allo sviluppo quella connotazione di sostenibilità e di elevata qualificazione che può garantire prosperità duratura. Non vogliamo una crescita qualunque: vogliamo una crescita che sia all’altezza della nostra storia e della nostra identità’.
Da qui, l’attenzione per il turismo: ‘un’economia della bellezza La Campania è la terza regione italiana per presenze turistiche. Napoli è stabilmente tra le città più visitate d’Europa. Sorrento, la Costiera Amalfitana, le isole del Golfo attirano viaggiatori da ogni angolo del mondo. Il nostro patrimonio archeologico, da Pompei a Paestum, è semplicemente unico. Ma il turismo campano non può essere solo turismo di massa concentrato in pochi luoghi iconici. Dobbiamo lavorare per un turismo diffuso e destagionalizzato, che porti visitatori anche nelle aree interne, nei borghi, lungo i cammini storici. La Campania deve diventare una destinazione turistica integrata, dove il visitatore possa vivere esperienze diverse e complementari. Per farlo, dobbiamo investire in infrastrutture di accoglienza, in formazione degli operatori, in promozione coordinata. E dobbiamo pretendere qualità: dell’offerta, dei servizi, dell’ambiente urbano. Nel 2027 avremo un’occasione irripetibile: per la prima volta nella storia, l’America’s Cup – la più antica e prestigiosa competizione velica al mondo – si disputerà in Italia, e si disputerà nel Golfo di Napoli. È un evento che porterà nella nostra regione oltre un milione e mezzo di visitatori, quasi un miliardo di telespettatori in tutto il mondo, un impatto economico stimato in oltre un miliardo di euro. Ma soprattutto, è il catalizzatore che sta finalmente accelerando la rigenerazione di Bagnoli: un’area che per trent’anni è rimasta simbolo di degrado e promesse mancate, e che ora deve voltare pagina. La Regione farà in tutto la sua parte insieme al Comune affinché questo appuntamento sia un successo per tutto il territorio e più in generale cogliendo tutte le occasioni di sviluppo che si presenteranno‘.
E poi, la lotta alla criminalità, oltre che una particolare attenzione a scuola e informazione. ‘Ma la più grande risorsa sono le persone, le donne e gli uomini del nostro popolo generoso. La nostra regione ha una forte identità, riconosciuta in Italia e nel mondo – sottolinea Fico -. Oggi, il sistema può reggersi solo se si aggiunge il sostegno di tutte le istituzioni territoriali nella gestione dei beni pubblici e l’apporto delle imprese private. Questi pilastri devono sostenere le persone. L’ISTAT, nei giorni scorsi, ha certificato che la Campania è la regione più giovane d’Italia, e al contempo quella in cui le aspettative di vita media deflettono di più rispetto alla media nazionale. I giovani però spesso vanno via, dopo che le famiglie hanno sostenuto i costi della loro formazione, e vanno ad arricchire altre realtà; gli anziani, spesso non hanno modo di accedere ad assistenza e cure adeguate. È un territorio di contrasti, di luci e ombre. La sfida è trattenere i giovani, offrendo migliori opportunità e diritti. Per questo lavoreremo su più fronti: incentivi per le imprese, borse di studio, programmi di rientro dei talenti, potenziamento dei dottorati industriali in collaborazione con le imprese del territorio. E voglio annunciare qui, oggi, un’iniziativa che intendo proporre ai Rettori delle Università campane: un programma di tirocini formativi presso gli Uffici di Gabinetto della Presidenza e negli Assessorati. Vogliamo che i giovani campani possano conoscere da vicino il funzionamento delle Istituzioni regionali, acquisire competenze, portare il loro sguardo nuovo dentro l’Amministrazione. È un segno di apertura e di fiducia nelle nuove generazioni. Lo Statuto della Regione, tra i principi fondamentali dell’articolo 1, ci ricorda che la Regione “mantiene e garantisce il legame con i campani emigrati nel mondo”.
“Questa emigrazione non è solo quella antica di operai e braccianti, a cui rivolgo un pensiero grato perché sul loro sudore e sulle loro rimesse è stato costruito il boom economico del Dopoguerra. Più recentemente, l’emigrazione ha riguardato in special modo i lavoratori di alta qualificazione, per il notorio fenomeno della “fuga dei cervelli”. Il nostro dovere è quello di garantire il diritto a restare e a ritornare a tutti. Ma anche il diritto a costruire una famiglia nella propria terra: una regione dove nascono bambini è una regione che crede nel futuro. Ma c’è anche chi nutre il desiderio di restituire qualcosa alla comunità da cui proviene e di cui, nel mondo globale, non ha mai smesso di sentirsi parte, mantenendo il senso di appartenenza attraverso la cultura, il cibo, le tradizioni, gli stili di vita. Ne favoriremo il riavvicinamento. Personalmente sono onorato di poter servire questa terra che mi ha visto nascere e formare, prima come cittadino impegnato nei meetup di Napoli, poi nelle Istituzioni della Repubblica. Conosco le ferite e le difficoltà quotidiane ma anche le potenzialità straordinarie della Campania, sempre più sotto gli occhi del mondo. Per questo, rimbocchiamoci tutti le maniche, senza lamentarci, lavoriamo insieme per dare speranze concrete alle persone. Chiedo a questo Consiglio, nella sua interezza, di accompagnare questa Amministrazione in un cammino che sarà impegnativo ma che, ne sono certo, potrà portare frutti importanti per la nostra gente. Io starò sempre qua, insieme a voi’, conclude Fico.
-Foto ufficio stampa Regione Campania-
(ITALPRESS).












