Iran, l’attivista e premio Nobel per la pace Mohammadi portata per due volte in ospedale dopo l’arresto

ROMA (ITALPRESS) – Il premio Nobel per la pace Narges Mohammadi, l’attivista per i diritti umani arrestata venerdì 12 dicembre a Mashhad, in Iran, è stata portata in ospedale due volte dopo l’arresto a causa delle forti manganellate ricevute e ha ricevuto minacce di morte. Lo fa sapere la famiglia in una nota pubblicata su X dopo aver ricevuto nella tarda serata di ieri, 14 dicembre, una breve telefonata da Narges, dopo quasi tre giorni senza avere informazioni sulla sua ubicazione.

Durante la telefonata “molto breve e concisa, ha spiegato che il 12 dicembre, di fronte a una moschea vicino a Mashhad, dove si stava tenendo la cerimonia in memoria di Khosrow Alikordi, avvocato iraniano e attivista per i diritti umani, è stata aggredita da agenti in borghese con gravi e ripetuti colpi di manganello alla testa e al collo ed è stata poi arrestata violentemente, minacciata e con la frase: ‘Metteremo tua madre in lutto’, una minaccia di morte diretta”.

Narges Mohammadi “ha dichiarato nella telefonata che l’intensità dei colpi era così forte, violenta e ripetuta che è stata portata al pronto soccorso due volte. Ha sottolineato di non sapere nemmeno quale autorità di sicurezza la stia attualmente trattenendo e che non è stata fornita alcuna spiegazione al riguardo. Le sue condizioni fisiche al momento della chiamata non erano buone e sembrava non stare bene”, aggiunge la famiglia.

Secondo Mohammadi, durante e dopo il suo arresto, è stata accusata di “collaborare con il governo israeliano”. Un gruppo di attivisti iraniani per i diritti civili e umani tra cui il regista Jafar Panahi hanno chiesto il rilascio immediato di Mohammadi e degli altri attivisti arrestati venerdì scorso.

– foto IPA Agency –

(ITALPRESS).

Vuoi pubblicare i contenuti di Italpress.com sul tuo sito web o vuoi promuovere la tua attività sul nostro sito e su quelli delle testate nostre partner? Contattaci all'indirizzo [email protected]