VENEZIA (ITALPRESS) – Con le nuove regole attualmente in discussione in Commissione Europea (il negoziato durerà due anni), il Veneto perderebbe 400 milioni di euro nell’ambito della Pac, Politica agricola comune, 2028-2034. Un taglio lineare del 22%: da 1,7 miliardi di euro a 1,3 miliardi di euro. Lo denuncia Cia Veneto in una nota.
“‘L’agricoltura non chiede privilegi, pretende rispetto’ – si legge – Da qui la grande mobilitazione di tutte le organizzazioni agricole europee: il 18 dicembre oltre 5mila agricoltori e almeno mille trattori arriveranno a Bruxelles per manifestare un dissenso unanime”. Fra gli altri, sarà presente una folta delegazione di Cia: il presidente di Cia Veneto, Gianmichele Passarini, e tutti i presidenti Cia delle sette province venete.
“L’agricoltura non è una voce residuale del bilancio UE: assicura cibo sicuro, tutela dell’ambiente, resilienza dei territori e futuro delle comunità”, precisa lo stesso presidente Passarini. “Durante la pandemia l’Europa è stata rapida, solidale, concreta. Adesso, invece, sembra essere attraversata da lentezze, divisioni e compromessi al ribasso”. Fino ad ora nessuna politica comunitaria, peraltro, ha generato più stabilità della Pac.
“Per più di mezzo secolo ha garantito sicurezza alimentare, coesione sociale e un solido presidio delle aree interne”. Se andasse in porto la proposta della Commissione, il peso dell’agricoltura all’interno dell’esercizio finanziario UE crollerebbe dal 31% al 15%. “Non si tratta di una riforma tecnica; questo è un cambio di paradigma”. Non solo Pac, peraltro. “La burocrazia è diventata il peggior nemico della produttività. La parola chiave è semplificazione”.
In tutto questo, Cia Veneto chiede alle Istituzioni di fare la propria parte con coraggio, visione e coerenza. “Non stiamo difendendo solo un comparto, bensì il destino stesso dei territori e delle generazioni che verranno”, conclude Passarini.
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