Stavolta comincio così: Genoa-Juventus 0-1, gol di Vlahovic al 73′. Cronaca: “Colpo di testa potentissimo su un calcio d’angolo battuto da Kostic, Vlahovic gli va incontro, riesce a liberarsi della marcatura di Ostigard e segna. Due partite, due gol di Dusan, sei punti”. Giustizia è fatta. Di testa. Mi spiego. Quando il serbo andò in crisi con Allegri, dal mondo Juve mi fecero sapere che – purtroppo – Dusan non aveva i piedi da gol. Come se una quarantina di gol in bianconero (e altrettanti per la Fiorentina, motivo per cui fu acquistato) li avesse segnati con le mani. La maledizione lo ha perseguitato fino al punto di finire sul mercato con la taccia di incapace troppo costoso che ne impediva addirittura la vendita. E per fortuna John Elkann aveva rinnovato la fiducia al croato Igor Tudor il quale – con un rigurgito di jugoslavismo – ha deciso di tenerselo. E di farlo giocare. Con giudizio, naturalmente, perchè a Torino c’è ancora chi pensa che Dusan sia senza piedi. In Juve-Parma è entrato all’80’ al posto di David e ha segnato all’84’; a Genova è entrato al posto di David al 62′ e ha segnato al 73′.
Ricordo con rabbia così come ieri – con identico trasporto – ho ricordato le ingiustizie subite da Orsolini, lui, ancora lui, a tener su il Bologna in difficoltà con il Como segnando uno dei suoi magici gol. Adesso lo chiamano Orso e ballano con lui. Al tempo di Pippo Inzaghi in panchina non giocava, anche lui un senzapiedi, un senzatesta, un senzaniente. Ora non è un campione, meglio: è semplicemente Orsolini. E torna in Nazionale.
Scusate, c’è anche il campionato degli altri. Del Napoli che risolve il problema Cagliari al 95′ con Andrè-Frank Zambo Anguissa – lo dico per esteso perchè è con tocchi magici come il suo che si vincono gli scudetti – dimostrando che Conte ha insegnato alla sua gente di non mollare. Mai. Spesso è la differenza fra i Campioni e i Normali, fra i nati per vincere e i nati per partecipare. Mentre gli incompetenti chiedono gol a raffica. Diceva Frossi: “Abbiamo vinto una partita 4-0, meglio vincerne 4 a 1-0”.
Il campionato dell’Inter, partita con un solenne 5-0 al Toro, s’è incredibilmente complicato con l’Udinese: perchè a mio avviso non ha giocato male, ha anche subìto un rigore dubbio e l’annullamento/Var di un bellissimo gol di Dimarco. Sono piuttosto sicuro di aver visto un’Udinese bellissima, gran movimento, copertura efficace che dà fiducia a un attacco nobile e inarrestabile, capace di segnare anche dopo i due gol realizzati con Davis al 28′, pronto a farsi suggeritore di un gol bellissimo di Arthur Atta al 39′. Il ragazzo francese prelevato dal Metz ha 22 anni, è un centrocampista d’assalto dotato di classe che contava di passare all’Inter: “Per me è la squadra più forte della Serie A”. Probabile, ma da iersera è lecito dubitare. Mi piace la storia dell’ottimo Costa Runjaic tecnico dei friulani: risulta nato a Vienna, ma è detto tedesco con origini serbe ma lui si professa jugoslavo. Suggerisco di fargli indossare la maglia dell’Udinese con la scritta “Io sono Friuli Venezia Giulia”.
Vlahovic-gol, giustizia è fatta
Vuoi pubblicare i contenuti di Italpress.com sul tuo sito web o vuoi promuovere la tua attività sul nostro sito e su quelli delle testate nostre partner? Contattaci all'indirizzo [email protected]