ROMA (ITALPRESS) – “Oggi può essere considerata una giornata abbastanza soddisfacente, perché abbiamo definito due scenari fondamentali. Il primo scenario consentirebbe di mantenere la strategicità dello stabilimento siderurgico di Taranto, continuando a considerarlo il più importante d’Italia e tra i principali in Europa, riducendo i tempi della decarbonizzazione da 12 a 8 anni. Stiamo cercando di stringere ulteriormente questi tempi, ma dobbiamo fare i conti con condizioni tecniche molto complesse. Il secondo scenario, invece, è legato alla possibile assenza della nave rigassificatrice: se non fosse possibile rifornire i forni a DRI con sufficiente gas, si potrebbero realizzare solo tre forni elettrici, che non garantirebbero allo stabilimento il ruolo industriale che ha oggi. In questo caso, la decarbonizzazione sarebbe comunque completata in 7 anni, un tempo comunque considerevole”. Così il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano al termine della riunione al ministero delle Imprese e del Made in Italy, alla presenza del ministro Urso, iniziata questa mattina alle 9,30 e terminata alle 16,30, convocata per la definizione di un’intesa sul futuro del complesso siderurgico industriale di Taranto.
“In entrambi gli scenari, si cercherà di far continuare a funzionare gli attuali altiforni, anche se con un livello produttivo molto ridotto, poiché – ha aggiunto – sono in pessime condizioni. Il Governo, però, non intende interrompere l’attività attuale, ritenendo che ciò comprometterebbe la prosecuzione del processo di decarbonizzazione”. “Va detto che l’azienda che gestisce l’ex Ilva – ha aggiunto il presidente Emiliano – ha presentato una richiesta di AIA, l’Autorizzazione Integrata Ambientale, che rischia di essere approvata per gli impianti a ciclo integrale, cioè quelli attuali. Se non intervenisse l’accordo di programma, il Ministero dell’Ambiente potrebbe autorizzare lo stabilimento nelle condizioni attuali, senza alcuna garanzia di decarbonizzazione. Questo è il rischio che vogliamo assolutamente evitare. Per questo motivo, abbiamo deciso di aggiornarci a martedì prossimo. Prima, chiederemo un rinvio della Conferenza dei Servizi presso il Ministero dell’Ambiente, per evitare che venga rilasciata un’AIA alla quale la Regione Puglia sarebbe contraria. L’obiettivo è trovare una definizione complessiva condivisa tra tutte le parti coinvolte”.
Rispondendo alle domande dei giornalisti, al termine dell’incontro, il presidente Emiliano ha affermato: “Ho informato i segretari dei principali partiti di opposizione, Elly Schlein, Nicola Fratoianni, Angelo Bonelli e Giuseppe Conte. Sono a loro disposizione per fornire tutti gli elementi di cui dispongo, perché è evidente che, pur avendo autonomia decisionale, la nostra scelta, come Regione ed enti locali, non può prescindere da un confronto politico trasparente. Trattandosi di uno stabilimento strategico nazionale, è fondamentale che anche il Parlamento e i leader delle opposizioni si esprimano. Il Parlamento, che tra poche ore ci ascolterà in audizione, deve sapere che noi ci aspettiamo un confronto serio. Nessun partito, né di maggioranza né di opposizione, ha mai detto che la fabbrica debba essere chiusa e questo è un punto fondamentale: non possiamo permettere una chiusura per implosione, cioè causata indirettamente da condizioni impossibili che la rendano inevitabile. Una chiusura disordinata sarebbe una catastrofe ambientale e sanitaria”.
IL COMMENTO DEL MINISTRO URSO
“Quella di oggi è stata una giornata storica per Taranto, per la siderurgia italiana e per la politica industriale del nostro Paese. L’appello alla responsabilità, alla trasparenza e alla condivisione delle decisioni ha trovato pieno riscontro da parte della Regione Puglia e degli enti locali tarantini, per tracciare assieme un futuro per l’ex Ilva”. Lo scrive su X il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, sottolineando che “il clima costruttivo che si è instaurato ci permetterà di giungere, entro pochi giorni, alla firma di un accordo storico: un’intesa in cui ambiente e lavoro, salute e impresa saranno finalmente coniugati in modo equilibrato, attraverso un piano di decarbonizzazione che renderà l’Italia il Paese più avanzato in Europa sull’acciaio green”.
– foto ufficio stampa Regione Puglia –
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