GENOVA (ITALPRESS) – Rivolta questo pomeriggio nel carcere di Marassi a Genova. Un gruppo di detenuti della seconda sezione, circa un centinaio, si sono ribellati e hanno scatenato una violenta protesta con aggressioni e lanci di oggetti. Sul posto polizia e carabinieri con reparti in tenuta antisommossa, Digos, automediche e ambulanze. L’area è stata interamente chiusa al traffico.
Due agenti lievemente feriti portati in ospedale e altri due medicati sul posto. È il bilancio finale della rivolta scoppiata nel capoluogo ligure. Poco più di una cinquantina, secondo le
informazioni più recenti, i detenuti coinvolti nella protesta, originata da un presunto caso di violenza sessuale, come anticipato in un comunicato dal sindacato Uilpa Polizia penitenziaria. Diversi locali sono stati vandalizzati. Alcuni reclusi sono riusciti a raggiungere la copertura e il camminamento sopra il muro di cinta della casa circondariale, ma non si è
verificata alcuna evasione. La situazione è rientrata dopo un paio d’ore con l’intervento in massa delle forze dell’ordine. Due agenti penitenziari sono stati visitati sul posto e trasportati in codice verde all’ospedale Galliera, uno con probabile frattura del polso e l’altro con lesioni al ginocchio. Non risultano feriti tra i detenuti.
Grazie all’intervento di oltre 100 agenti della Polizia penitenziaria, molti dei quali provenienti da altre carceri liguri, sono da poco rientrati i disordini alla Casa Circondariale di Genova Marassi. Lo riferisce in una nota l’UILPA, il sindacato delle Polizia Penitenziaria. Ingenti invece sarebbero i danni al piano terra della seconda sezione, che comprende anche aule scolastiche. Sarebbero ancora in corso le operazioni per rimettere in sicurezza il penitenziario.
LA NOTA DEL SINDACATO UILPA
“Circa 200 detenuti della seconda sezione del carcere genovese di Marassi si sono portati al piano terra e starebbero vandalizzando i locali nell’intento di regolare i conti con altri reclusi, pare 6, che nei giorni scorsi avrebbero violentato sessualmente un altro ristretto, per il quale ieri sera sarebbe sato necessario l’accompagnamento presso l’ospedale cittadino per le cure del caso. La Polizia penitenziaria, già stremata nelle forze e mortificata nel morale, sta cercando con non poche difficoltà di contenere i tumulti, in attesa di rinforzi. Tutto questo è il segno tangibile dello stato di degrado delle carceri, che non può essere affrontato con interventi meramente repressivi, come l’introduzione del reato ‘impossibile’ di rivolta, ma agendo soprattutto sulla prevenzione attraverso l’umanizzazione delle condizioni di lavoro degli operatori e della detenzione”. Lo dichiara Gennarino De Fazio, Segretario Generale della UILPA Polizia Penitenziaria.
– foto xa8/Italpress –
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