Testoni “Sporco su strade ha influito sulle speciali Rally Croazia”

MILANO (ITALPRESS) – Al Rally di Croazia Toyota si aggiudica con Elfyn Evans una gara ostica e a tratti quasi da sterrato, nella quale le gomme sono state chiamate a fare un superlavoro per assicurare allo stesso tempo grip, resistenza e durata. La scelta gomme più diffusa è stato il mix tra le P Zero hard (prime) e soft (option), anche se differentemente combinata tra i vari team, con prevalenza ora delle soft ora delle hard. Non è mancata la tripletta con prime, option e pneumatici wet, in particolare nella giornata di venerdì, quando il tradizionalmente instabile meteo croato minacciava pioggia. Alla fine, le precipitazioni sono state scarsissime o del tutto assenti per tutto il week-end e anche la temuta umidità è stata inferiore alle aspettative, per le temperature generalmente alte durante il giorno. L’unica scelta veramente controcorrente dell’intero week-end l’ha compiuta domenica mattina Thierry Neuville, uscito con quattro soft senza spare per puntare alla vittoria della power stage. Una scommessa rivelatasi vincente per il belga.
I tratti salienti del week-end di gara sono stati: La scivolosità dei fondi stradali sui quali la ricerca del grip è stata una delle sfide maggiori per i piloti, soprattutto nei secondi passaggi nei quali è stata scelta la soft, anche se i fondi erano asciutti;
Le superfici ricoperte da moltissimi detriti, causa i continui e spesso profondi tagli, tanto da presentare tratti più tipici di una gara su sterrato che su asfalto;
I non rari danni ai cerchi e alle parti meccaniche dell’auto, legate sia alla presenza di pietre sul terreno sia ai dislivelli tra superficie asfaltata e bordo strada;
Emblematico, da questo punto di vista, quanto accaduto nella SS2 (forse la più dura di tutto il Rally) a Sebastien Ogier e Kalle Rovanpera che nella stessa curva e nello stesso punto hanno subito danni ai cerchi e conseguentemente alle gomme
“L’elemento veramente determinante di questa gara è stato lo sporco che ha caratterizzato tutte le prove speciali, determinando allo stesso tempo un abbassamento del grip, già abbastanza scarso, sul loose gravel e un aumento del rischio di forature e di danni al sistema ruota, a causa delle molte pietre presenti sul tracciato”, l’analisi di Terenzio Testoni, Pirelli Rally Activity Manager. “Da segnalare il doppio lavoro della soft che è stata usata non solo sui fondi umidi, ma anche su quelli pieni di loose gravel, soprattutto nei secondi passaggi, che infatti sono stati generalmente più lenti – aggiunge Testoni -. L’evoluzione della nostra gamma da asfalto portata a termine lo scorso anno ha dimostrato ancora una volta di poter assicurare anche in situazioni del genere il massimo della prestazione e dell’affidabilità. Nel complesso, direi che è stata una gara davvero complessa per tutti, con alcuni episodi sfortunati, come quelli di cui Ogier e Rovanpera sono stati vittima”.
Nell’RC2, i cui team hanno in gran parte replicato le strategie della categoria top, ha dominato Yohan Rossel, mentre nello Junior WRC, si è imposto Kelly Eammon.
– Foto ufficio stampa Pirelli –
(ITALPRESS).

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