Per Bill Murray 70 anni e ancora tante cose da fare

William James Murray, meglio noto come Bill Murray, spegne il 21 settembre 70 candeline, di cui 45 passati nel mondo dello spettacolo e soprattutto del cinema, di cui è ormai un’indiscussa leggenda. Non solo per i tanti ruoli iconici, dal professor Wenkman di ‘Ghostbusters all’annoiato attore in trasferta in Giappone di ‘Lost in Translation’, tanto per citarne due. Ma anche per i suoi eccentrici comportamenti, a partire dal fatto che Murray, nonostante sia una delle star più ricercate di Hollywood, non ha un agente e può essere raggiunto solo a un numero di telefono fisso, al quale risponde la maggior parte delle volte una segreteria telefonica. D’altronde, non ci si può aspettare niente di diverso da un artista che ha iniziato la sua carriera lavorando nello straordinario gruppo di Lampoon Magazine, la storica rivista satirica americana che ha tenuto a battesimo il meglio della comicità americana degli Settanta e Ottanta, mettendo insieme il gruppo fondante del Saturday Night Live, di cui Murray è stato una colonna. Il grande successo mondiale arrivò con ‘Ghostbusters’, in un ruolo che Dan Aykroyd aveva inizialmente scritto per John Belushi. Murray sfonda lo schermo e da quel momento in poi la sua popolarità non ha mai conosciuto declino. Merito di scelte molto attente e del suo talento. ‘Sos Fantasmi’ è diventato un cult natalizio imprescindibile, in ‘Space Jam’ recita al fianco di Michael Jordan, ‘Ricomincio da capo’ è uno dei grandi classici moderni. A partire dagli anni 2000, poi è diventato uno degli attori preferiti di alcuni dei registi più amati del cinema indipendente americano. Un giovanissimo Wes Anderson lo scelse per ‘Rushmore’, nel ruolo straordinario e dolente di un ricco infelice che ritrova la gioia nell’amore di una donna. Da quel giorno non si sono più abbandonati, regista e attore, da ‘I Tenenbaum’ a ‘The Life Aquatic’, passando per ‘Moonrise Kingdom’ e fino a ‘The French Dispatch’, che speriamo arrivi al cinema al più presto. Jim Jarmush, dopo il bellissimo ‘Broken Flowers’, lo ha rivoluto protagonista ne ‘I morti non muoiono’, geniale e incompresa follia in cui Murray è a dir poco eccezionale. Il presente è il ritorno sul set con Sofia Coppola, per il film ‘On The Rocks’, una produzione Apple che arriverà direttamente sulla piattaforma streaming della casa di Cupertino il 23 ottobre. Carattere non facile nella vita privata, come dimostrano i due divorzi, il secondo burrascoso con la costumista Jennifer Butler (per cui lasciò la prima moglie, da cui aveva avuto due figli), con accuse di violenza domestica, dipendenza da sesso, alcolici e marjuana e infedeltà. Matrimonio finito e i quattro figli avuti insieme affidati alla madre. Genio e sregolatezza, come spesso accade, e non è un caso che il romanzo preferito di Murray sia ‘Il filo del rasoio’ di Somerset Maugham, storia di un uomo alla continua ricerca di se stesso. Anche per lui è così, d’altronde chi è abituato a far ridere il prossimo nasconde sempre un lato oscuro, è il prezzo da pagare al talento. Per fortuna il vecchio Bill salva sempre tutto con una buona dose d’ironia. Come diceva in Zombieland, prima di esalare l’ultimo respiro: “Rimpianti? Nessuno. Forse Garfield”.
(ITALPRESS).

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