VIOLENZA DONNE, D’AMELIO “BENE LAVORO CONSULTA È PARI OPPORTUNITÀ”

“Dobbiamo lavorare seriamente dal punto di vista educativo. Io sono convinta che la violenza sulle donne viene sconfitta solo se formiamo nuove generazioni all’accettazione, alla cultura della diversità  e della non violenza, a vedere la differenza come una ricchezza e non come un limite”.

Così Rosa D’Amelio, presidente del consiglio regionale della Campania, a margine della firma delprotocollo di intesa su parità di genere e superamento degli stereotipi presso la sala Nassiriya del consiglio regionale a Napoli. Con la partecipazione dell’assessore regionale al Welfare Lucia Fortini, della direttrice scolastica regionale Lucia Franzese, della consigliera di Parità Mimma Lomazzo, della consigliera regionale con delega alle Pari Opportunità, Loredana Raia.

“Stiamo lavorando in questa direzione – spiega – anche con la consulta delle donne e delle pari opportunità, per trasferire alle giovani generazioni e alle loro famiglie i valori dell’accoglienza dell’altro, perché il fenomeno del bullismo sta raggiungendo livelli davvero ormai al limite dell’insopportabile, non solo verso l’amichetto, la ragazza o il cyberbullismo. Siamo stati la prima regione a fare una legge. È un tema urgente, se guardiamo a cosa succede in queste ore contro gli insegnanti. Dobbiamo lanciare un segnale forte. Questo protocollo mi pare un buon messaggio in direzione dell’educazione, della prevenzione e della formazione delle nuove generazioni. È una bella giornata per il consiglio, perché stiamo andando in sinergia con le tante iniziative che abbiamo messo in atto a partire da ragazzi in aula”.

“Questo protocollo – afferma Mimma Lomazzo – che sottoscriviamo con l’Usr è figlio di un protocollo madre che è stato sottoscritto tra la ministra Fedeli e la consigliera nazionale Parità con l’obiettivo proprio di promuovere la cultura delle pari opportunità  in ambito scolastico e per contrastare gli stereotipi di genere che ancora oggi influenzano i percorsi soprattutto per le ragazze. Quando parliamo di promozione di pari opportunità  parliamo proprio di accettazione di tutte le diversità , della promozione del rispetto della dignità  tout court. In questo reputo ci sia anche tutta la cultura del rispetto della cittadinanza per tutti e rientra anche il rispetto delle regole. Molti studenti attaccano i docenti, come se non riconoscessero l’autorità del docente all’interno della scuola. Penso che questo protocollo possa dare una grossa mano, perché coinvolgerà  anche i docenti e le famiglie, per cui insieme dobbiamo fare in modo che all’interno degli istituti scolastici venga promossa la cultura delle parità  e delle pari opportunità.  L’indagine OCSE ci dice che in Italia c’è appena il 17% dei laureati rispetto a una media OCSE di 144 paesi presi in esame del 37%. Dobbiamo anche interrogarci sul perché per i nostri giovani non è più affascinante il percorso di studi universitario. L’Ocse risponde dicendo che forse c’è sfiducia nelle giovani generazioni nel proseguire gli studi perché conseguendo la laurea non credono ci sia poi uno sbocco occupazionale”.

“Registriamo ancora – continua Lomazzo – che la maggior parte dei laureati sono in scienze umanistiche e non danno sbocchi occupazionali soprattutto per competenze acquisite. In Italia c’è il 25% di laureati in materie che offrono più occupazione, la germania ha il 39%. Ci dobbiamo interrogare sul fatto che dobbiamo invertire la tendenza, invogliare i giovani verso percorsi studi innestati sulla domanda di lavoro, sul processo tecnologico che avanza e sulla globalizzazione, e inserirli in percorsi con i quali possono trovare sbocco occupazionale soddisfacente. E poi contrastare stereotipi di genere, perché in materie tecnico scientifiche le donne laureate sono meno dei colleghi maschi, bisogna invogliarle a puntare su diplomi di laurea che possono inserirle nel mercato del lavoro e far capire loro che c’è bisogno di una laurea in meno in materie umanistiche e letterarie e una laurea in più nel campo dell’ingegneria, informatica, matematica, economia e così via”.

“Il protocollo d’intesa tra Usr Campania e la consigliera di Parità della Campania è molto importante. Sembra strano, ma a distanza di anni parliamo sempre dello stesso argomento, la differenza di genere. Io credo che i ragazzi vadano formati e questa formazione che si fa dei docenti e degli studenti incide anche sulle violenze che poi la donna subisce. Quindi dobbiamo lavorarci”. Così Lucia Franzese, direttrice dell’Ufficio Scolastico Regionale della Campania.

“Il protocollo – spiega Loredana Raia, consigliera regionale Pari Opportunità – serve proprio per prevenire il fenomeno delle discriminazioni di genere a partire dalle nuove generazioni. Con un’operazione che parte dai giovani, perché i giovani pensano di avere un approccio moderno sui ruoli sociali, ma non si rendono conto purtroppo di aver interiorizzato stereotipi che fanno fatica a rimuovere. Ecco perché è importante lavorare a scuola, con i tanti progetti che la Regione ha messo in campo per i giovani, per permettere di frequentare le scuole come luogo di aggregazione, per far sì che nel pomeriggio nelle scuole oltre alla didattica si impari cos’è la convivenza pacifica e il rispetto, il rispetto non soltanto tra chi è diverso per cultura, religione o estrazione geografica, ma anche tra i generi , tra i sessi. Lo facciamo con l’impegno della Regione Campania, con l’iniziativa di stamattina con la quale dobbiamo insegnare ai giovani, la classe dirigente di domani, che interiorizzare stereotipi positivi significherà per loro una crescita piu consapevole. Fenomeni come la violenza sulle donne o il bullismo sono la cartina tornasole di quanto lavoro dobbiamo ancora fare. Le iniziative su bullismo e cyberbullismo sono state importanti, ora dobbiamo fare in modo che queste iniziative legislative trovino realizzazione in pratiche quotidiane, noi come consiglio regionale, siamo in campo per questo”.

 

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