VETTEL “VOGLIO DIVENTARE CAMPIONE CON LA FERRARI”

Tornare a bere lo champagne dopo la vittoria di Singapore è stato bello per Sebastian Vettel. “Dopo una gara così calda un drink così freddo è stato molto buono” dice il quattro volte campione del mondo della Ferrari nell’intervista “one-to-one” du Sky Sport 24. “Sicuramente me la sono goduta, abbiamo lavorato parecchio per arrivare a vincere dopo un bel po’ di tempo che non accadeva. Ed è stato più semplice riposare domenica notte dopo la gara”. Sull’emozione mostrata tornando sul gradino più altro del podio: “Ho fatto gare buone o altre meno. In generale se sei sincero con te stesso sai quando hai dato il massimo. Sono il primo a criticare me stesso quando sbaglio e non ottengo i risultati che mi aspetto” dice Seb che poi prosegue: “Sicuramente mi ha dato entusiasmo il supporto di chi crede in me, sia in Italia che a Singapore. È stato bello e mi ha dato forza”.

“Ho ricevuto tanti messaggi personali che parlavano delle loro esperienze per gestire alti e bassi. Questa è la mia passione, ma ascoltare gente che parla della sua vita ti riporta con i piedi per terra e mi ha dato energia. Anche perché ho la fortuna di fare un lavoro che è la mia passione, la mia vita”. Sul podio Vettel ha mostrato la bandiera “Essere Ferrari”. “Un giorno quando sarò più grassottello e vecchio penserò com’è stato bello aver fatto parte di questa storia. Sarò orgoglioso di aver fatto parte di questo team. Mi rendo conto che il mio sport è andare in una macchina da solo e guidare, ma so di essere parte di qualcosa di più grande. Ed è quello che conta per ora. Quando sarò vecchio, penserò a questa storia. Ma per ora penso ad altro”.

Vettel, quindi, afferma che non c’è nessuna differenza tra il pilota che voleva vincere il suo primo Mondiale e quello che sogna il titolo in Ferrari: “Sono sempre la stessa persona. Mi diverto come di divertivo allora per molte cose. Sicuramente sono in una posizione privilegiata per le tante gare fatte e i campionati vinti. Ma sento che mi manca di vincere un titolo in Ferrari. Poi, sicuramente, sono diventato più esperto e più intelligente. Più bello non lo so. Però sono sempre lo stesso e mi diverto ancora a guidare, a provare il brivido”. Su come è cambiata la F.1, risponde: “La vita è cambiata rispetto a quando avevo 20 anni. Certamente non sono la stessa persona per certi versi, quindi ho una visione diversa delle cose. Quando fai questo lavoro conduci uno stile di vita diverso rispetto a tutti gli altri. Quando ho cominciato a correre i miei amici del liceo si sono laureati, si sono costruiti una famiglia e hanno trovato un lavoro. Tutto cambia”.

Così come nel dopo vittoria di Marina Bay, Seb conferma che quella di quest’anno non è la sua stagione più difficile: “Questa non è la prima stagione difficile, diciamo che non è andata come immaginavamo. Ci siamo resi conto che le cose non sono andavano come aspettavamo. Qui in F.1 è come vivere in una bolla, non ci rendiamo conto di come scorre il tempo. Siamo focalizzati sul momento e facciamo di tutto per migliorare e vincere le gare, a fare del nostro meglio. Ma non ci rendiamo conto della velocità del tempo. La sfida è raggiungere la perfezione e vincere le gare. Tutto è incentrato sul raggiungere la perfezione. Se ci penso, la gara in Australia non mi sembra così lontana (prima della stagione, ndr), il tempo trascorre più velocemente di quanto immaginiamo. Le cose però sono migliorate per noi, e sono passati sei mesi. Anche se non sembra. Però guardi sempre avanti, alla gara successiva”.
(ITALPRESS) – (SEGUE).

Sul momento difficile vissuto a Monza, aggiunge: “Pensavo di fare meglio. La macchina era buona, Leclerc ha dimostrato che era migliorata. Per certi versi ero contento Poi era una gara piena di aspettative per la Ferrari è stato bello per il team vincere. Ma di certo deluso perché non ho fatto ciò che speravo di fare”. Paragonato ad un bomber che ritrova il gol, afferma: “Per me è come se nulla fosse cambiato. Dopo Monza ho cercato di capire se c’era qualcosa che non andava. Poi, invece, ho capito. H capito che non c’era qualcosa che non andava, ma che avevo commesso un errore. E non doveva succedere, pretendo di più da me stesso e per questo ho subito guardato avanti, alla gara successiva. Non sono arrivato a Singapore pensando a Monza. Poi è stato bello tornare a vincere, certo. Come un bomber che ritrova il gol? Di sicuro ho ritrovato la fiducia nei miei mezzi, ma alla fine è una questione di essere consapevole di cosa fare. Speriamo ci sia un effetto bomber, e spero di essere anche nelle gare che restano fino alla fine del Mondiale”.

“Campione con la Ferrari”. Questa è la frase in italiano che piace di più a Sebastian Vettel, che ha anche detto che quello che non cambierebbe è “la macchina rossa e il mito della Ferrari: spero che rimanga sempre!”.

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