MOSCA (RUSSIA) (ITALPRESS) – La Russia ha compiuto un passo di portata storica: il varo del sottomarino nucleare Khabarovsk. La messa in acqua dell’unità, costruita nei cantieri navali di Sevmash, a Severodvinsk, è stata presentata dal ministro della Difesa Andrey Belousov come “un giorno importante per la Marina e per la sicurezza nazionale”. Il Khabarovsk sarebbe la prima piattaforma russa di nuova generazione progettata per trasportare i droni subacquei a propulsione nucleare Poseidon, un’arma definita da molti “apocalittica” per le sue potenziali capacità distruttive. Il Khabarovsk appartiene alla classe Project 09851, una derivazione del sottomarino Belgorod – l’unico altro battello in grado, secondo fonti russe, di impiegare i Poseidon. Questi droni subacquei, alimentati da mini-reattori nucleari, sarebbero in grado di percorrere migliaia di chilometri a grande profondità e trasportare testate di potenza pari o superiore a quelle dei più moderni missili strategici. Mosca li descrive come strumenti di “dissuasione asimmetrica”, pensati per eludere i sistemi di difesa convenzionali e assicurare una capacità di risposta “inevitabile” in caso di attacco nucleare. In altre parole, una garanzia di sopravvivenza strategica: anche se la Russia venisse colpita, i Poseidon potrebbero essere lanciati autonomamente per infliggere danni catastrofici alle coste nemiche.
Le caratteristiche tecniche del Khabarovsk restano in gran parte coperte da segreto militare, ma stando a indiscrezioni l’unità avrebbe un dislocamento superiore alle 10.000 tonnellate e un equipaggio ridotto, grazie a un alto grado di automazione. La propulsione nucleare le consente di restare in immersione per mesi, operando in totale silenzio acustico e con capacità di lancio potenzialmente globale. L’obiettivo, tuttavia, non è soltanto militare ma politico: riaffermare la capacità della Russia di competere con la Nato anche sul piano tecnologico, in un momento in cui l’attenzione dell’Alleanza è concentrata sul fronte europeo e sull’Indo-Pacifico. Il nuovo sottomarino potrebbe entrare in servizio operativo entro il 2026, dopo un ciclo di collaudi e prove in mare nel Mar Bianco e nell’Artico. L’inserimento del Khabarovsk nella flotta del Nord – la più strategica tra le forze navali russe – segnerebbe il completamento di una componente subacquea rinnovata, destinata a operare ben oltre il teatro europeo.
– foto IPA Agency –
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