Urso “Frenare le ambizioni cinesi per la supremazia tecnologica”

ROMA (ITALPRESS) – Controllare la circolazione dei dati, le telecomunicazioni: la sicurezza della nazione passa da qui. A ricordarlo è il presidente del Copasir (Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica), Adolfo Urso, intervistato da Claudio Brachino per la rubrica “Primo Piano” dell’agenzia Italpress. “Il primo atto del Copasir, allora il presidente era Guerini, fu una relazione al parlamento sul sistema del 5G e delle telecomunicazioni, dove chiese che la Golden Power, cioè il potere di controllo del governo, fosse esteso anche al sistema delle telecomunicazioni, indicammo con chiarezza di non utilizzare la tecnologia cinese, proprio per salvaguardare la sicurezza nazionale – ha spiegato -. Pochi mesi fa la Cyber è stata inserita nell’Alleanza Atlantica come quinto dominio bellico. Dominio bellico significa che un attacco ad uno dei paesi dell’Alleanza Atlantica, come l’Italia, costringerebbe gli altri paesi ad una mutua difesa come è accaduto per l’attacco dell’11 settembre. Quando è nata la civiltà i domini bellici erano due: terra e acqua, poi lo scorso secolo arrivò il cielo, al quale tempo dopo si aggiunse il quarto dominio bellico, lo spazio, e oggi siamo arrivati al quinto. Se la cyber è un dominio bellico deve essere protetto perché può essere attaccato”.

Su questo fronte l’Italia “si è mostrata in ritardo, rispetto agli altri paesi, dal punto di vista istituzionale. Dal punto di vista delle competenze però siamo in grande vantaggio. Il ritardo istituzionale è stato recuperato con il governo Draghi che ha istituito l’agenzia per la cyber sicurezza nazionale, un organismo che aiuterà a completare il sistema di protezione, ora serve realizzare il cloud nazionale e una rete a banda larga che raggiunga l’ultimo borgo in montagna”. Su questo tema insiste molto il presidente del Copasir: “Le democrazie occidentali, Europa e Stati Uniti, devono fronteggiare due tentativi di supremazia, una da Asia e Cina che sono avanti a noi in molte questioni. Si devono frenare le tentazioni della Cina di realizzare una supremazia tecnologica globale attraverso il controllo dei dati. Per questo non possiamo utilizzare la tecnologia cinese per realizzare reti, le nostre informazioni non possono essere in mano a Pechino. Poi ci sono i giganti del web, che non sono solo un problema nostro, sono un problema per la democrazia, un gigante del web è più grande di una nazione”.

“Per questo noi diciamo che bisogna tutelarsi dagli uni e dagli altri, questo è importante e ricade sul problema dei cavi marittimi”, ha sottolineato Urso, spiegando che l’Italia “per condizioni geografiche, storiche, politiche è al centro dell’interconnessione di questa rete nervosa che sta legando il mondo. Abbiamo delle connessioni marittime importanti a Palermo e a Genova, in qualche misura anche in Puglia. Siamo centrali e per esserlo di più c’è bisogno di qualcosa, e penso anche ad una politica industriale del governo, per approfittare di questa condizione”. Per il senatore di Fratelli d’Italia si dovrebbe portare “sotto il controllo pubblico, così com’è come è con Eni, Enel, Terna, l’energia del futuro, e quindi controllare lo sviluppo della banda larga, l’interconnessione dei cavi marittimi, dobbiamo fare fare dell’Italia un protagonista e non un suddito dei protagonisti altrui”.

Sul fronte del terrorismo la commissione parlamentare si è riunita ad agosto “cinque volte sull’Afghanistan, abbiamo tenuto il punto con il governo, purtroppo la ritirata di Biden è stata un disastro – ha spiegato Urso -. Oggi la minaccia principale in Europa non è più rappresentata dalle organizzazioni criminali che sono più facili da controllare, in quanto comunicano tra loro, oggi il pericolo è rappresentato da colui che si radicalizza in casa. Per questo, come Copasir, abbiamo chiesto una legge per il contrasto alla radicalizzazione islamica, accanto a questo è necessaria anche una nuova fattispecie di reato: chiediamo delle pene, come avviene già per chi scarica materiale pedo pornografico, anche per chi scarica da Internet materiale di radicalizzazione islamica. È sufficiente detenere questo materiale, non è necessario organizzare qualcosa, se questo avvenisse potremmo anticipare la prevenzione per esempio con l’espulsione dal paese”. Dal senatore un plauso al lavoro dell’Arma dei Carabinieri: “Una forza armata unica sul territorio. Hanno acquisito conoscenze, sensibilità, sulle esigenze dei territori importanti per combattere la guerra moderna, e che gli americani non hanno. Noi siamo più bravi di altri, veniamo dalla cultura romana che sa interagire, includere”.

Questioni geopolitiche riguardano anche il caro bolletta: “il Copasir ha affrontato anche queste tematiche, gli approvvigionamenti energetici sono una questione anche geopolitica: il prezzo del gas è aumentato notevolmente, e io temo che nonostante la possibilità di un calo dei prezzi, con l’arrivo della primavera, la questione non si risolva, o si risolva solo in parte, dietro c’è un fatto geopolitico – ha concluso -. Pensiamo a quello che sta accadendo al confine con l’Ucraina: dalla Russia importiamo ancora più del 40% del nostro gas, e meno male che abbiamo fatto il Tap, questo significa che un evento geopolitico, per esempio il confronto Ucraina-Russia, potrebbe tenere alti i prezzi del gas. Forse è il caso di porsi il problema di un piano energetico di sicurezza nazionale e anche europeo, non possiamo essere sottoposti a eventi geopolitici nella competizione globale dobbiamo prevenire, non subire”.

(ITALPRESS).

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