STOCCARDA (GERMANIA) (ITALPRESS) – Si conclude tra oggi, giovedì 31 luglio e domani, venerdì 1° agosto presso l’Università di Stoccarda il progetto Dropit – International Research Training Group GRK2160, iniziativa di ricerca collaborativa tra l’Università degli studi di Bergamo, l’Università di Stoccarda e, in qualità di partner associato, l’Università di Trento.
Nato nel 2016 con il finanziamento della Deutsche Forschungsgemeinschaft (DFG), il progetto ha avuto una durata di 9 anni e ha rappresentato un modello virtuoso di cooperazione scientifica bilaterale e formazione dottorale internazionale, coinvolgendo oltre 20 docenti e contribuendo al conseguimento del titolo di PhD per circa 40 giovani ricercatori. Le attività di DROPIT hanno spaziato dallo studio teorico alla modellazione numerica dei fenomeni legati alla dinamica delle gocce, con importanti ricadute anche in ambito industriale.
Nel corso della prima giornata, i due portavoce del progetto per le Università di Stoccarda e Bergamo, i proff. Bernhard Weigand e Gianpietro Cossali, hanno ripercorso le tappe fondamentali del programma di ricerca, evidenziandone l’impatto scientifico e formativo.
Accanto a loro, sono intervenuti il Rettore dell’Università di Stoccarda, Peter Middendorf, e il Rettore dell’Università di Bergamo, Sergio Cavalieri, che hanno sottolineato il valore strategico della collaborazione tra i due Atenei, confermata anche dal recente avvio di un programma congiunto di doppia laurea magistrale nell’ambito dell’ingegneria meccanica (Mechatronics a Stoccarda e Mechatronics and Smart Technology Engineering a Bergamo); che si aggiunge al programma di doppio titolo nel corso di laurea magistrale in International Management and Marketing attivato a partire dall’anno accademico 2023-2024.
A margine dell’evento, si è tenuto anche un incontro istituzionale tra i due Rettori, occasione per rafforzare i rapporti di cooperazione accademica e scientifica e gettare le basi per nuove progettualità internazionali tra i due Atenei. “Dropit è un esempio emblematico di come la collaborazione tra università europee possa produrre ricerca di eccellenza, formare giovani scienziati e contribuire alla crescita dell’innovazione scientifica e tecnologica” ha dichiarato il Rettore dell’Università degli studi di Bergamo, Sergio Cavalieri. Con la chiusura del progetto, si apre una nuova fase di valorizzazione dei risultati e consolidamento della rete internazionale di competenze sviluppata negli ultimi nove anni.
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