Università Cattolica, laurea honoris causa a Emmanuele F.M. Emanuele

ROMA (ITALPRESS) – “Una personalità della società civile particolarmente impegnata nel promuovere e realizzare opere uniche nel contesto sociale sanitario. Filantropo mecenate si è distinto per il suo eccezionale contributo al progresso scientifico ambito biomedico, valorizzando il rispetto della dignità della persona umana”. Con questa motivazione il professor Emmanuele Francesco Maria Emanuele, presidente onorario della Fondazione Roma, ha ricevuto dall’Università Cattolica del Sacro Cuore la Laurea honoris causa in Medicina e chirurgia, oggi a Roma. “Nel lungo corso delle sue attività umanitarie è stato ispirato ai principi dell’identità cristiana cattolica”, si legge ancora nelle motivazioni, enunciate dal preside della Facoltà di Medicina e chirurgia Rocco Bellantone nel corso della cerimonia che si è svolta presso l’Aula Brasca della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS.
“In considerazione dell’eccezionale attività svolta a sostegno della ricerca medica e per il generoso impegno nella promozione di progetti articolati innovativi in ambito sanitario caratterizzati da una particolare attenzione alle esigenze e qualità della vita del malato” il professor Emanuele rappresenta “un modello autentico di servizio solidarietà sociale, offrendo ispirazione ed esempio alle generazioni future”. La laurea honoris causa “viene conferita a persone il cui sapere e agire siano effettivamente orientate al bene comune. Tenendo conto di questo registro è stata maturata la decisione di conferire questo riconoscimento al professor Emanuele – ha sottolineato il rettore Franco Anelli – Il suo impegno alla guida della Fondazione Roma è rivolto anche a sostenere gli sforzi degli operatori sanitari, la ricerca scientifica, le dotazioni strumentali. Di tale sensibilità e di tale attenzione hanno beneficiato tante realtà tra cui il Policlinico Gemelli”.
Nei 23 anni alla guida della Fondazione Roma, il professor Emanuele ne ha valorizzato il patrimonio e orientato l’azione contribuendo a renderla una delle più grandi e autorevoli istituzioni italiane attive nel terzo settore. “Si tratta del riconoscimento più gratificante ottenuto in tutta la mia vita. Avendo ormai raggiunto quasi 85 anni ho ottenuto cinque lauree, ma di tutte queste nessuna è comparabile a quella ricevuta oggi, non soltanto per l’importanza della realtà che me la conferisce, un luogo particolare per me, che sento la ‘mia casà, ma perchè io vengo da una famiglia di medici, che era di grande rilievo nella mia città d’origine, avevamo le cliniche tra le più significative della citta di Palermo”, ha detto emozionato Emanuele. “Io avevo il destino segnato, come medico. Mio padre mi coinvolgeva anche nella visione paritaria e sociale ai meno fortunati – ha ricordato ancora – Ma io lentamente cominciai a dissociarmi, attratto dal ruolo della finanza come strumento della crescita economica. Perchè oggi come allora, piaccia o non piaccia, è la finanza che cambia il mondo. Cominciai così a sognare quel mondo con la sua componente salvifica, a studiare, a perfezionarmi”.
Tra le numerose opere volute dal professor Emanuele, ben 194 con la Fondazione Roma, il primo hospice per malati terminali nel nostro Paese, il Villaggio Emanuele di Roma per i malati di Alzheimer, e ancora presso il Policlinico Gemelli la recente realizzazione di una nuova terapia intensiva cardiochirurgica e del centro per le malattie digestive – CEMAD. “Credo che in questo impegno ho sicuramente dato prova di una vicinanza al mondo della sanità, della ricerca scientifica. Questo bellissimo riconoscimento, poichè è il più prestigioso, verrà posizionato nella tomba di mio padre, perchè ‘Caro padre, anche se con molto ritardo, ho fatto ciò che desideravì”, ha concluso il professor Emanuele.
Si tratta della quinta laurea honoris causa conferita dalla Facoltà di Medicina e chirurgia. Prima di lui l’hanno ricevuta, nel 1981 Suor Agnese Gonxha Bojaxhiu, Santa Teresa di Calcutta, nel 1990 il professor Giovanni Battista Marini Bettolo Marconi, nel 2004 la dottoressa Diana Bracco e nel 2014 il professor Barry J. Marshall.
(ITALPRESS).

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