Torino, Marsiaj (Unione industriale) “Governo dimentica l’automotive”

Giorgio Marsiaj è il nuovo presidente dell’Unione Industriale di Torino. 73 anni, di cui 47 passati alla guida della Sabelt, marchio noto in tutto il mondo per cinture di sicurezza, sedili e equipaggiamenti di alto livello, è stato votato all’unanimità dall’assemblea svoltasi stamattina. “Siamo la squadra del fare” ha spiegato presentando la sua squadra, riconfermata in larga parte rispetto al quadriennio precedente, con l’ingresso di Antonio Calabrò e Anna Ferrino. Uscita dalla pandemia, Tav, alleanza tra Psa e Fca le principali istanze che si troverà a gestire Marsiaj, che intende partire dalla manifattura, cuore della Torino industriale, cercando alleanze anche con Genova e Milano per creare uno dei poli leader europei. “Perché il mercato non arriva da solo” ha spiegato, “abbiamo tanti imprenditori capaci, ma pochi hanno una visione”. Uno sguardo al futuro, in cui il sindacato diventa “un alleato per condividere la crescita” che passa necessariamente da fusioni e aggregazioni per le piccole come per le grandi imprese.
Anche per uscire dalla crisi innescata dal Coronavirus, che per Marsiaj passa dai fondi europei del Mes, da una crescita dell’export e non da una proroga dello stato d’emergenza come pensa il Governo: “Non ci sono elementi per farlo”. Governo che l’imprenditore torinese critica anche per l’attenzione verso il settore dell’auto: “L’automotive è stato dimenticato, quando invece potrebbe essere una soluzione per la mancanza di lavoro. Abbiamo quindici milioni di auto inquinanti da rottamare, e non si può pensare di sostituirle solo con le auto elettriche, che costano più di 30mila euro”. Un’istanza determinante per Torino che è un territorio “che produce auto, mica altro. La fusione tra Fca e Psa è nei fatti, l’importante è che qui resti uno dei centri pensanti nella ricerca, innovazione e sviluppo del gruppo. Conta più delle fabbriche”. In quest’ottica Marsiaj appoggia l’iniziativa che dal 2017 gli industriali e le università stanno cercando di realizzare, ovvero un Manufacturing Technology Competence Center a Mirafiori, che raccolga le eccellenze del territorio, unendo industria e accademia. Sull’andamento dell’economia post pandemia, Marsiaj è cauto, “non stiamo solo smaltendo gli ordini che avevamo.
“Certo va evitato un protezionismo tra Paesi europei, ma è chiaro che ne usciamo insieme e dobbiamo correre”, aggiunge Marsiaj. “Serve chiarezza, l’emergenza crea problemi, che potrebbero avere un impatto devastante” lo incalza la neovicepresidente Anna Ferrino, dell’omonima ditta di attrezzature da outdoor. A completare la squadra ci sono i vicepresidenti: Antonio Calabrò, Massimiliano Cipolletta, Marco Lavazza, il Presidente della Piccola Industria, Giovanni Fracasso, e il Presidente dei Giovani Imprenditori, Alberto Lazzaro. “Sarà importante realizzare un Nord policentrico, forte, che sia patrimonio dell’Italia e dell’Europa. In questa direzione la Tav, insieme col Terzo Valico, rappresenta la priorità” ha aggiunto, prima di concludere sottolineando come “nel passato ho affermato che alla politica non avrei chiesto niente. Oggi, invece, chiedo a gran voce di condividere il percorso verso il pieno utilizzo di tutti gli strumenti europei, i soli che possono dotarci delle risorse di cui abbiamo assoluto bisogno”.
(ITALPRESS)

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