NAPOLI (ITALPRESS) – “La speranza di arrivare alla pace c’è sempre, ma non vedo molto impegno da parte della Russia e credo che, continuando così, la Russia rischia di avere nuove sanzioni da parte occidentale. Non vediamo concreti passi avanti”.
Lo dice il vicepremier e ministro degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale, Antonio Tajani, parlando a Napoli a margine della giornata inaugurale della seconda edizione della conferenza Unesco “Cultural Heritage in the 21st Century”.
“A Istanbul – spiega Tajani – le cose non sono andate come dovevano. Bene lo scambio di prigionieri e la decisione anche di voler liberare i bambini ucraini che stanno in Russia: se lo faranno sarà positivo. Ma non mi pare – prosegue – ci sia la volontà di porre fine alla guerra. Bisogna arrivare a un cessate il fuoco”.
Il ministro ricorda che “la Russia ha interessi da tutelare” a cominciare dal fatto che “ormai tutta l’industria russa è stata convertita a industria bellica e per fare marcia indietro ci vuole tempo” Lo stesso discorso vale per i “milioni di militari che combattono e che vengono pagati il doppio degli operai, mandarli a casa per Putin sarebbe un po’ complicato”.
“Però non possiamo piegarci ai capricci di Mosca – sostiene il ministro degli Esteri – dobbiamo fare in modo che Mosca arrivi a un accordo sul cessate il fuoco. Quindi – conclude – si continui con i vertici di Istanbul, però così la responsabilità di Mosca sul mancato cessate il fuoco aumenta perché Zelensky e l’Ucraina hanno accettato passi concreti in avanti che Putin non vuole accettare”.
“Io non andrò a votare perché credo che sia giusto, come è previsto dalla Costituzione, non raggiungere il quorum – annuncia Tajani in merito al referendum dell’8 e 9 giugno – . Quando c’è un quorum è previsto anche il non voto, che non ha nulla a che vedere con l’astensione per le altre scelte politiche. Questo – prosegue ancora – non è un referendum costituzionale, sono referendum abrogativi, e se uno vuole difendere le norme esistenti può anche dire di non andare a votare. E’ il referendum, non parliamo di elezioni politiche per le quali contrastiamo qualsiasi forma di assenteismo attraverso le proposte”.
Sul tema dazi Tajani ha replicato: “Quella dei dazi è una trattativa che è in corso e che fa l’Unione Europea con gli Stati Uniti: noi siamo favorevoli affinché si raggiunga un accordo, l’obiettivo sarebbe 0 tassi di qua e zero tassi di là: è un grande sogno quello di un mercato unico Europa-Canada-Stati uniti- Messico. Vedremo”.
“Sosteniamo – aggiunge Tajani – il lavoro del commissario Sefcovic che è esperto e si confronta costantemente con noi e con gli altri paesi dell’Unione. Lavoreremo affinché si possa arrivare ad un accordo così come gli Stati Uniti lo hanno raggiunto con il Messico, con il Canada e con la Cina”
Il vicepremier ha poi ribadito il sostegno a Gaza e alla popolazione palestinese: “Per quanto riguarda Gaza noi continuiamo ad aiutare la popolazione civile, siamo uno dei Paesi, per detta proprio del ministro degli Esteri palestinese, che ha fatto di più. Abbiamo accolto già in Italia 700 palestinesi, li abbiamo fatti uscire dalla Striscia di Gaza, e non sono pochi”.
“Abbiamo 130 bambini che sono ricoverati nei migliori ospedali pediatrici italiani” ricorda Tajani che parla anche della situazione del piccolo Adam al-Najjar. “Credo – annuncia – che l’11 potrà lasciare Gaza con la mamma, la zia e i quattro cugini, per essere curato in uno dei migliori ospedali pediatrici italiani. Continuiamo nell’azione umanitaria, continuiamo con il Food for Gaza, con tutte le difficoltà che ci sono. La nostra posizione è basta bombardamenti, basta guerra” sostiene il vicepremier.
– Foto IPA Agency –
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