SORPRESA DI FERRAGOSTO: MANCINI LASCIA GLI AZZURRI

Sorpresona: le dimissioni di Roberto Mancini dalla Nazionale sono piombate sul nostro calcio, a Ferragosto e alla vigilia del campionato e delle partite di qualificazione azzurre per l’Europeo (Macedonia e Ucraina). Conosceremo presto le vere ragioni dell’ imprevista mossa del c.t. azzurro, ma siamo convinti che qualcosa non sarà andata giù a Mancini, che sembrava “accerchiato” della esigenze dei club e dalla loro scarsa collaborazione, nella gestione della squadra azzurra. Visto il glaciale atteggiamento della federazione che ha “preso atto” delle sue dimissioni, si può pensare che non sarebbero state fatte molte contromosse per tentare di trattenere il responsabile della squadra azzurra. Verranno fuori molte congetture, anche perchè non sarà facile sostituire validamente Mancini. Secondo le impressioni generali, non c’è un solo motivo, ma un complesso di ragioni che riguardano sia i collaboratori, che una certa stanchezza di dover affrontare i soliti problemi senza molti aiuti da parte dell’ambiente: lasciato gradualmente solo?
Un rapporto, quello fra il c.t. e la Nazionale, che era cominciato nel 2018 ed era stato accompagnato da una rapida ricostruzione della squadra che era stata eliminata dai Mondiale di Russia: la vittoria agli Europei di Londra aveva dato l’impressione che il calcio azzurro stesse risalendo i gradini del calcio internazionale. Si era parlato di Mancini come salvatore della Nazionale, si era constatata la mentalità offensiva portata dal c.t. in azzurro; erano stati positivamente valutati i buoni risultato nelle 61 partite di Mancini alla guida della Nazionale; si era fatto cenno con soddisfazione dei 56 esordienti e dei 105 convocati; e del terzo posto ottenuto in Nations League. Dal fatto che a Mancini era stata affidata anche la supervisione sull’Under 21 si era arguito una sua a lunga gestione del clan azzurro. C’era stata anche la nuova eliminazione dai Mondiali del Qatar a opera della Macedonia, ma qualche buon risultato aveva ridato impulso all’ambiente azzurro. Ora le dimissioni hanno aperto un altro scenario, non certo limpido, per il nostro calcio. Ci sono stati degli episodi che hanno intorbidito le acque e magari ci saranno particolari che verranno presto alla luce.
Guardando al futuro, è cominciata la caccia al sostituto del c.t. e sono stati fatti alcuni nomi. Li riportiamo per dovere di cronaca. Non crediamo ai complottismi, ma qualcuno ha cercato collegamenti con il passo indietro di Spalletti dal Napoli, dopo lo scudetto vinto. Altri hanno parlato di Conte, Gattuso, Cannavaro, Grosso, De Rossi, Bollini (appena promosso vice ct) e del significato dell’avvento di Buffon a capo delegazione azzurro. Insomma, in attesa della decisione della Federcalcio si sono sentiti parecchi nomi. E’ cominciata la girandola delle ipotesi e ognuno ha in tasca il proprio candidato vincente per la panchina azzurra. Mancini ormai è il passato per quel che riguarda l’azzurro, ma magari fra un pò lo rivedremo in qualche club italiano o estero, o addirittura alla guida della nazionale dell’Arabia Saudita (si è parlato di cifre esorbitanti).
(ITALPRESS).

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