Sokurov “Sogno di girare un film su Dante”

“Riteniamo l’Italia una seconda patria, per alcuni artisti è l’unica patria culturale del mondo, nonostante tutte le peripezie e le difficoltà politiche della Russia, noi, e penso di poter parlare a nome di tutti, amiamo l’Italia e la vostra storia”. Così Aleksandr Sokurov, classe 1951, oggi al cinema Astra di Lucca per ricevere il premio alla carriera del Lucca Film Festival e Europa Cinema che omaggia il maestro con una selezione dei suoi film.
Sokurov ha spaziato dal cinema all’arte con al centro il suo amore per l’Italia: dalla musica (“Puccini, un vero gentiluomo” a “Verdi e mi chiedo chi potesse mai abitare nell’anima di quest’uomo per scrivere un capolavoro come Va Pensiero) fino a Fellini (“un regista divino”) a Dante (“un film su Dante è sempre nei miei pensieri ma vorrei raccontare Dante nella sua vita non sempre attraverso l’aldilà”).
Il regista russo ama l’Italia e lo dice in ogni sua parola. “Ogni autore – sottolinea rispondendo alle domande dei giornalisti – ogni artista che si reca in Italia si sente a casa. L’arte che si trova qui è l’arte del mondo. Voi ci avete insegnato molto, non solo in campo artistico. Sono molto grato al festival e alla città di Lucca, che potrò visitare in questi giorni, e chi permette al festival di esistere”. Sokurov ha spiegato che il suo progetto su un film su Dante Alighieri è sempre nei suoi pensieri. “E’ nei miei pensieri, sì. Vorrei partire dal fatto che Dante era circondato dalla gente reale, dalle circostanze del quotidiano in cui viveva di cui Dante era molto curioso. A Dante Alighieri interessava molto quello che la gente pensava e come viveva. Affrontarlo sarà molto più difficile ma spero di riuscire di portare in vita questo progetto anche grazie agli amici italiani (perché vorrei utilizzare maestranze italiane). Devo dire che riflettendo su Dante ho notato una cosa: lavorando sul suo materiale è molto difficile non pensare a quello che lui pensava dell’aldilà, agli orrori dei gironi e ai crepuscoli dell’inferno. Vorrei riprogrammare quello che conosciamo di Dante e non rimanere ingabbiato in questa situazione perché il Sommo Poeta offre di più. Un film da fare in Italia e convincere i miei amici e colleghi che dobbiamo realizzare un film carico di luce e ottimismo e non di quel crepuscolo di cui pensiamo abitualmente”.
(ITALPRESS).

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