FORESTALI, CONVEGNO UGL SU MANSIONE CAPOSQUADRA

La federazione agroalimentare del sindacato Ugl ha organizzato all’università Kore di Enna un convegno sul tema “La sicurezza sul lavoro premia”, organizzato per discutere dell’importanza di una sentenza del Tribunale di Enna, definita “storica”, che dopo un percorso durato quattro anni riconosce la mansione di “caposquadra” agli addetti alla sicurezza dell’antincendio forestale.
La sentenza ha decretato che tutti gli operai del settore potranno godere del riconoscimento non solo professionale, con un avanzamento di qualifica alla mansione di caposquadra, ma di un aumento retributivo.

All’incontro hanno preso parte i rappresentanti delle delegazioni regionali dell’Ugl e l’assessore alle Politiche agricole di Enna, Biagio Scillia.

“Siamo qua – ha dichiarato Paolo Mattei, segretario generale Ugl agroalimentare – per dare il nostro sostegno al lavoro forestale e per continare a portare avanti le nostri grandi battaglie per la stabilizzazione del lavoro in Sicilia”. Sono stati l’avvocato Carmelo Sebeto e la docente di Diritto del lavoro all’ateneo ennese Alessia Gabriele a spiegare nel dettaglio le novità apportate dalla sentenza.

“Si è partiti dalla constatazione che non ci può essere professionalità se non c’è sicurezza – ha detto Sebeto -, nella regolamentazione del lavoro forestale mancava del tutto il riconoscimento e l’adeguamento normativo della mansione di caposquadra. Il tribunale di Enna e la Corte d’Appello di Caltanissetta hanno decretato che venisse rispettato il Contratto collettivo nazionale del lavoro e venisse riconosciuto un ruolo fondamentale nel reparto sicurezza della forestale. Era un’aberrazione – ha continuato – che si continuasse a permettere che ci fossero dei lavoratori forestali con la responsabilità della sicurezza della loro squadra, ma senza che di fatto potessero esercitarne la funzionalità”.

Per la docente Alessia Gabriele, “è stata fondamentale in questa battaglia l’intermediazione del sindacato riconosciuta nell’articolo 39 della Costituzione. Il singolo da solo non ha voce – ha detto – il sindacato è stato indispensabile per garantire l’effettività del diritto”. L’esperta di Diritto del lavoro ha spiegato che la responsabilità della sicurezza dei lavoratori rimane sempre in primo luogo il datore di lavoro “che però – ha sottolineato – può delegare i suoi poteri su dirigenti e preposti. Ecco, è proprio la figura di un preposto che questa sentenza è venuta a sancire, una qualifica di vigilante sui comportamenti della squadra forestale non attribuita solo formalmente, ma con tutti i poteri per esercitarla concretamente”.

Paolo Capone, segretario generale Ugl, ha sintetizzato il messaggio del convegno: “Da questo convegno esce fuori l’urlo del sindacato e l’azione della magistratura venuto fuori grazie al riconoscimento da parte del Tribunale di Enna di un diritto del lavoratore occupato nel settore forestale, quello di caposquadra con responsabilità e potere nella gestione della sicurezza. Si tratta di una sentenza che farà scuola – ha dichiarato – e che da Enna inizieremo a diffondere in tutta la Sicilia, in Calabria e in Sardegna e nelle altre regioni”. Un riconoscimento economico e un inquadramento contrattuale che da soli, però, “non bastano per risolvere il problema della sicurezza sul lavoro”, ha precisato Capone. “Siamo coscienti che c’è tanto ancora da fare per garantire i diritti e la sicurezza di questi lavoratori che hanno la responsabilità di tutelare il patrimonio boschivo del nostro paese”.

 

 

 

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