ROMA (ITALPRESS) – “L’America Latina fino al 2000 aveva un’influenza statunitense, poi ha cambiato colore con la Cina che è entrata con forza nei rapporti commerciali, a partire dagli investimenti. Dal 2005 c’è stato un trend crescente del commercio con la Cina e la proiezione dice che il trend continua, mentre non ci sarà un crollo da parte degli Stati Uniti ma un rallentamento moderato. Lo scenario, per gli Stati Uniti, resta di crescita, ma con un trend meno evidente. In questo quadro Europa e Italia hanno una grande opportunità: l’Italia deve pensare in modo strategico all’America Latina, è un continente aperto dove ci sono opportunità, si possono insediare capitali”. Lo ha detto Hugo San Martin Arzabe, analista politico, ex ministro del Lavoro e parlamentare in Bolivia nel corso dell’incontro promosso da MedOr Italian Foundation “Il continente latino-americano nell’era Trump”.
Il sud America è in una fase di cambiamento istituzionale importante: si vota nel weekend in Bolivia e il prossima anno in Brasile e in Colombia. “E’ molto difficile fare politica in America Latina, molti presidenti sono condannati dalla giustizia, ancora non si ha una visione politica in cui si rispettano le idee altrui”, ha aggiunto Arzabe. “Sono sempre di meno le persone che hanno fiducia nella democrazia. In tutte le democrazie ci sono conflitti, ma i conflitti vanno ben gestiti anche per non condizionare l’attrattività economica. L’Argentina è il primo paese che soffre di conflittualità a opera di movimenti agricoli, indigeni, movimenti universitari, i pensionati. Altro punto debole di questi paesi è la violenza, a partire dal narcotraffico che porta a una disgregazione sociale e ad alti livelli di violenza. Tra i paesi con piu violenza ci sono la Colombia, il Messico e il Brasile”, ha spiegato. In questo quadro non mancano gli aspetti positivi. “Il turismo continua a crescere in America Latina con Brasile e Messico in testa”, ha concluso.
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