Rossomando “Serve una parità di genere sostanziale, non solo numerica”

“La questione del ruolo delle donne nella società e nella politica non lo risolvi cambiando i capigruppo ma è un primo passo importante. Noi siamo un partito che da sempre ha proposto le quote di genere nella formazione delle liste elettorali, ma non è sufficiente neanche questo, la parità numerica da sola non basta serve anche quella sostanziale, il vero problema è il riconoscimento delle leadership femminili”. Lo ha detto Anna Rossomando, vicepresidente del Senato e responsabile Giustizia del Pd, intervistata da Claudio Brachino per la rubrica “Primo Piano” dell’Agenzia Italpress. “Il Pd dopo anni ha ricreato un organismo molto aperto dove possono partecipare anche i non iscritti e il segretario Letta ha voluto cogliere la forte richiesta di protagonismo femminile nel Pd. Il segretario Letta è in continuità sull’impostazione con cui Zingaretti aveva vinto il congresso, ovvero un partito molto aperto nel dialogo – ha spiegato – ma anche partire dalle competenze. C’è una segreteria della quale faccio parte con delle competenze molto precise, ciascuno svolge un ruolo per le cose che sa fare”.

Parlando dell’alleanza con il M5S ha evidenziato che “non si può più dire sono di destra e di sinistra insieme, come dicevano i 5 Stelle e se ne sono resi conto anche loro, devi allargare molto come modalità di inclusione delle persone e di progetti – ha proseguito – io sono contrarissima all’uno vale uno ma indubbiamente il tema di come partecipi e di come sei protagonista c’è. In questo nuovo corso è un tema che ci siamo posti”. Infine la giustizia: “Si parla molto di quella penale però è la civile che più incide sulla vita dei cittadini. Il tema dei temi è sempre quello dei tempi della giustizia. Noi abbiamo un servizio che non è ancora all’altezza sui tempi, il problema è anche l’organizzazione, l’efficientamento e l’omogeneizzazione. La giustizia è un diritto e per noi è importante perché una giustizia che non funziona fa si che alla fine vince chi ha più potere. Oggi – ha concluso Rossomando – c’è la novità del Recovery che mette dei vincoli d’intervento in questo settore. Ci sono delle linee su cui intervenire in modo mirato: sulle norme procedurali, la necessità di inserire molte risorse non solo economiche ma anche umane, infatti entro settembre verranno assunte oltre 4mila persone nel comparto giustizia, poi c’è la questione dell’organizzazione e della digitalizzazione”.

(ITALPRESS).

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