Restart!, nell’ennese progetto per donne vittime di violenza

ROMA (ITALPRESS) – La Cooperativa Sociale Etnos di Caltanissetta la Cooperativa Agricola Colli Erei, l’Università di Catania e la Fondazione Exodus di Don Mazzi hanno recuperato, attraverso il progetto ‘ReStart!’ e con il sostegno della Fondazione con il Sud un fondo agricolo di 11 ettari con annesso un caseggiato per ospitare donne vittime di violenza che arrivano da ogni parte di Italia. Fondo e caseggiato si trovano nel comune di Centuripe (EN) e sono stati donati dalla famiglia Romano per essere utilizzati come struttura di accoglienza e recupero. Restart punta anche a rivitalizzare il territorio attraverso la Rete degli Eroi della Terrà per la promozione e commercializzazione delle produzioni agricole di qualità. Ne parliamo con Fabio Ruvolo, presidente della Cooperativa Sociale Etnos capofila del progetto.
Come nasce Restart!?
‘Restart! nasce dal dramma della famiglia Romano che ha perso la figlia Rosanna in modo traumatico e per mantenere vivo il suo ricordo ha donato il casale che oggi porta il suo nome in cui si svolgono le attività progettuali. Dal dolore di questa meravigliosa famiglia, rinasce oggi la speranza per tantissime altre donne vittime di violenza e per i loro figli.
Restart! per noi è un dono che Fondazione con il Sud e Fondazione Enel Cuore hanno fatto al nostro territorio e di cui noi siamo i custodi. Grazie a questo intervento abbiamo potuto dimostrare che anche nella zona più depressa dell’entroterra siciliano è possibile immaginare un modello di impresa sociale innovativa, strutturata per sviluppare nuove forme di economia non legate all’assistenzialismo, come purtroppo succede troppo spesso nel terzo settore a queste latitudini, ma che punta ad essere economicamente indipendente e sostenibile nel lungo periodò.
Come opera?
‘Il progetto ha due importanti matrici: una di tipo sociale e una di tipo agricolo, che sono inscindibilmente legate tra loro. La matrice sociale ha visto la realizzazione della casa per donne vittime di violenza denominata Casa Rosanna e accreditata presso i competenti servizi regionali. Grazie al progetto Restart! oggi la casa rifugio ad indirizzo segreto ospita fino a 13 donne vittime di violenza ed i loro figli provvedendo totalmente ai loro bisogni e gestendo il complesso mondo della prassi burocratica legata alla loro vicenda giudiziaria.
Grazie ad uno staff assolutamente professionale che è stato formato con il determinante supporto della Professoressa De Caroli e del Professore Licciardello dell’Università di Catania, sono state migliorate le modalità di approccio ai comportamenti problema e la gestione delle emergenze così come della quotidianità. In questo quadro, uno degli elementi terapeutici più rilevanti è l’attività occupazionale svolta sia nei terreni del casale, sia nei laboratori di trasformazione per i prodotti agricoli, sia nelle serrè.
‘Questo elemento ci riporta alla seconda matrice di progetto: l’attività agricola. Grazie alla Cooperativa Colli Erei sono stati completati con largo anticipo di lavori di recupero e piantumazione del fondo, la realizzazione delle serre e l’attivazione dei laboratori di trasformazione. L’aver precorso i tempi progettuali in questo settore ha consentito nonostante il COVID 19 di poter aggregare al progetto una nuova realtà agricola, la Cooperativa Iride, nata dallo spirito d’intraprendenza del territorio, che si occuperà dell’allevamento di asini, della realizzazione di un ovile per l’allevamento di caprette e di un pollaio per la produzione di uova bio provenienti da galline allevate a terra. Iride è stata inoltre la prima entità ad aderire alla ‘Rete degli Eroi della Terrà, una rete d’imprese agricole legate al territorio che si propone come obiettivo il favorire la valorizzazione delle eccellenze locali rappresentate da prodotti sani e sostenibili, la loro commercializzazione e il recupero delle antiche tradizioni riportando occupazione e ricchezza in un territorio ormai depressò.
Quali prospettive vedete per le vostre ospiti?
‘Il progetto si caratterizza per obiettivi di grande respiro umano e sociale che implicano notevoli livelli di complessità perchè si tratta di supportare la ricostruzione del futuro delle nostre ospiti. Con il nostro aiuto cerchiamo di far recuperare loro l’identità, la fiducia in se stesse e nel tessuto sociale. E’ chiaro che questo è un percorso davvero complesso in quanto le vite delle nostre donne sono state sconvolte da esperienze negative che le hanno portate ad avere una visione del mondo in cui dominano l’insicurezza, la sfiducia, la rabbia e molto spesso la rassegnazione di non poter mutare la propria condizione. Il processo da noi messo in atto, che potremmo definire riabilitativo, investe sostanzialmente l’intera progettualità di vita e l’identità personale e sociale di donne che hanno sperimentato relazioni socio – affettive fortemente negative con effetti devastanti sull’immagine di sè e sulla propria autostima. Tali donne vivono una proiezione negativa sia con riferimento al proprio futuro sia al tipo di aspettative nei confronti del mondo delle persone con le quali possono venire a contatto. Per opporsi a questa dimensione distruttiva interiore, il progetto, punta a realizzare interventi di tipo psico-socio-relazionale, ed è ispirato ai principi della ‘comunità educantè, mira inoltre a creare le condizioni funzionali al recupero dell’autonomia, sia economico – lavorativa sia relativamente all’autodeterminazione ed alla positiva progettualità futura, ivi compresa la funzione genitoriale. In sostanza, vogliamo riuscire a far recuperare alle nostre ospiti la sospirata ‘normalità’ persa a causa dei traumi subitì.
Quale valenza ha avuto il sostegno della Fondazione con il Sud?
‘Il sostegno di Fondazione con il Sud e Fondazione Enel Cuore ONLUS è stato a dir poco determinante nella creazione delle condizioni che hanno permesso la piena operatività del progetto. Senza Fondazione con il Sud, nessuna delle cose che sono state realizzate sarebbe stata possibile: Restart! nasce all’interno di uno dei territori più depressi economicamente parlando dell’intera Italia, la provincia di Enna, in cui i tassi di disoccupazione sono ai massimi a livello nazionale, il tasso di mortalità delle imprese è altissimo, ma fattore ancor più preoccupante è il numero di giovani che ogni anno emigra per trovare lavoro. In queste condizioni sarebbe stato impossibile recuperare capitali privati per la realizzazione di un investimento così importante sia in termini economici che in termini di impatto sociale. Grazie al sostegno di fondazione con il sud sono stati creati circa 13 posti di lavoro ‘verì a lungo termine, retribuiti secondo i contratti collettivi nazionali di categoria ed è stato generato per il territorio un indotto importantissimo sia in termini di volumi sia in termini di segnale di ripartenza. Sono valori non scontati a certe latitudinì.
Nel vostro percorso avete incontrato difficoltà? Ne state incontrando ancora? Quali?
‘Sarebbe poco realistico dire che non abbiamo avuto difficoltà, anzi ogni giorno ne incontriamo sul nostro cammino. Queste derivano dalle diverse estrazioni culturali degli attori di progetto, dalle differenti visioni e dalle problematiche legate alla burocrazià.
Quale è la relazione con l’Ente Pubblico? Come dovrebbe essere e/o vorreste che fosse?
‘Gli Enti locali convenzionati hanno dei ritardi nei pagamenti che possono arrivare fino ad oltre un anno dalla data prevista questo mette le strutture in una condizione di stress finanziario pur essendo economicamente sane perchè chiaramente la struttura riuscirebbe a gestire il budget che dovrebbe incamerare ma in realtà ha difficoltà poi a potersi interfacciare con i suoi obblighi di natura economica senza dover integrare le risorse previste dalle convenzioni firmate degli enti locali, è un problema che non è limitato esclusivamente al nostro specifico progetto ma purtroppo è un problema che si manifesta con tutte le pubbliche amministrazioni e molto spesso anche sui progetti europeì.
La vostra azione oltre a sostenere le ospiti serve anche a sostenere voi stessi. Ritenete ci sarebbe spazio per ampliamenti dell’attività e persino per la creazione di nuove imprese sociali simili nella vostra area?
‘E’ assolutamente auspicabile che a seguito di questa progettazione il territorio trovi l’ispirazione per promuovere iniziative sostenibili dal punto di vista economico ed ambientale per la rivitalizzazione del tessuto imprenditoriale locale. Il nostro impegno è volto a garantire, per quanto ci è possibile, che vengano messi a disposizione delle imprese esistenti e delle nuove start up i servizi di rete di cui disponiamo, ovvero il supporto in termini di commercializzazione e promozione dei prodotti: il fulcro di questa azione progettuale sarà la rete degli Eroi della Terra. La nostra speranza è che il territorio, seguendo il nostro esempio, si affranchi completamente da una mentalità che purtroppo, fin troppo spesso, è legata a logiche di sudditanza, sia economica che politica. Vi sono enormi margini per ampliare la nostra iniziativa progettuale con nuove opportunità che stiamo già valutando ma che dovremo adattare al nuovo contesto post pandemia. Per il territorio siamo altrettanto positivi: sviluppo e crescita sana e sostenibile, due principi su cui si basa Restart!, potranno portare l’intero comprensorio a rivitalizzare il tessuto produttivo attirando talenti e fermando l’emorragia di giovani e imprese. Siamo e saremo al fianco di tutti coloro i quali vorranno scommettere sulle proprie competenze e capacità perchè vogliamo restituire quanto di buono è stato fatto per noi e per la nostra iniziativa da Fondazione con il Sud e Fondazione Enel Cuorè.
(ITALPRESS).

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