Regione vara piano da 1,5 miliardi per l’emergenza

La “manovra” di emergenza per la Regione siciliana è pronta ed è stata approvata in giunta dopo le due riunioni di questa settimana. Sul piatto ci sono un miliardo e mezzo di fondi Ue per cercare di tamponare l’emergenza economica nata in seguito al blocco delle attività dovute alle misure di contenimento del Coronavirus. Deciso lo stato di emergenza per l’agricoltura, ma anche aiuti alle famiglie in difficoltà, alle imprese, alle partite Iva, ai professionisti e agli ambulanti. Per le famiglie sono previsti 250 milioni di buoni spesa indirizzati “ai nuclei familiari che non percepiscono alcun reddito né altra forma di assistenza”, più altri bonus per le fasce deboli. Inoltre, 300 milioni di contributi comunitari verranno destinati a finanziare mini-prestiti per i consumi alle famiglie che sono in difficoltà. A gestirli sarà l’Irfis, la finanziaria regionale. Si tratta di prestiti di massimo 5 mila euro che possono ricevere “i residenti in Sicilia almeno dal 31 dicembre 2019 che hanno dichiarato nel 2018 un reddito netto non superiore a 15 mila euro e che dichiarino di non godere di analoghe misure a carico di fondi statali o europei”. I mini prestiti andranno restituiti in 36 rate che scatteranno dal gennaio 2022. Alle imprese in difficoltà a causa dello stop imposto dalle misure di contenimento sono previsti 400 milioni sotto forma di prestito, fino a un massimo 15 mila euro, per le aziende “che hanno il domicilio fiscale il Sicilia almeno dal 31 dicembre 2019 e che nel 2018 hanno dichiarato un utile netto non superiore a 30 mila euro e un numero di addetti non superiore a 5”. Anche in questo caso dovranno essere restituiti in 36 rate a partire dal 2022. Altri 200 milioni sono stanziati per artigiani e cooperative (100 l’uno). Di questi, 10 milioni possono essere usati per anticipare la cassa integrazione ai lavoratori del settore attraverso un fondo di garanzia. I prestiti alle coop non potranno superare i 15 mila euro e saranno rimborsabili in 36 rate e che nel 2018 hanno dichiarato un utile netto di 25 mila euro e con massimo 5 dipendenti. Stessa cosa per gli artigiani, ma in questo caso l’utile netto deve essere stato di 30 mila euro. Il testo adesso approda all’Ars dove dovrà essere approvato prima della scadenza dell’esercizio provvisorio che è fissato per il 30 aprile.
(ITALPRESS).

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