Recovery Plan, Durigon “Sulle cartelle esattoriali convergenza positiva”

ROMA (ITALPRESS) – “Tutta la Commissione Finanze della Camera ha votato come elemento principale da inserire anche nel Recovery Plan la cancellazione delle cartelle esattoriali. Anche Pd e M5S hanno votato questo punto, sono contento di questo”. Lo ha detto Claudio Durigon, sottosegretario all’Economia, intervistato da Claudio Brachino per la rubrica Primo Piano dell’agenzia Italpress, parlando della revisione e cancellazione del cosiddetto Magazzino fiscale, composto in gran parte da cartelle che di fatto sono inesigibili.
“Sul Recovery Plan c’è da lavorare, ma il ministro Franco è l’uomo giusto al posto giusto per questo”, ha sottolineato Durigon, che ha parlato anche del decreto Sostegni, che “affronta non soltanto l’aspetto economico ma anche quello vaccinale, perché sappiamo che se vogliamo uscire da questa situazione servirà anche un grande investimento sul vaccino”.
Il provvedimento prevede “un indennizzo importante – ha spiegato il sottosegretario -, superiore al vecchio Decreto Ristori del governo Conte. Ci sono delle novità molto importanti. È normale che non siamo di fronte alla risoluzione dei problemi, se noi pensiamo che le perdite di fatturato nel 2020 sono state di 400 miliardi si capisce che i 22 miliardi precedenti non possono ristorare quella che è una grande perdita. Però è una grande iniezione di fiducia e anche di giustizia un po’ per tutti quanti quelli che hanno perso”. Inoltre, ha continuato Durigon, “ci sarà un decreto che farà uno scostamento ulteriore, come ha già detto Draghi e questo verrà fatto proprio per le imprese a partita Iva in via esclusiva”. Secondo il sottosegretario, serve un decreto che “vada a dare anche certezze sulla sanità, non una sanità soltanto passiva ma un grande piano strategico per avere 500mila vaccini al giorno. Ecco, questa è la speranza”.
Durigon si dice “rammaricato di questa chiusura che stiamo vivendo oggi, con le zone rosse fino a Pasqua. Secondo me è una grande sconfitta della politica”, ma in prospettiva dal Governo ci sarà “un cambio di marcia” anche su questo fronte. Sulla questione AstraZeneca, dice il sottosegretario, “è giusto diffondere un po’ di buon ottimismo sulle cose e di fiducia. Nel più breve tempo possibile spero che le strutture competenti daranno le risposte adeguate”.
“Anche prima dell’estate spero, a maggio sicuramente avremo delle aperture molto molto più importanti”, auspica Durigon, per il quale sul piano vaccinale “il fallimento è stato grande per l’Europa, abbiamo paesi come Usa, Gran Bretagna, Israele, Cina, Arabia Saudita che ormai viaggiano di nuovo quasi con un’economia a pieno regime. Paesi che hanno fatto un piano vaccinazioni vero”. Lo Sputnik? “In guerra qualsiasi arma è utile. Quindi va bene, dobbiamo trovare soluzioni e l’Ema deve fare qualche passo in più per trovare soluzioni anche per questo vaccino”, afferma il sottosegretario.
Sull’impegno della Lega nel Governo, Durigon sottolinea: “Siamo entrati in questo esecutivo con senso di responsabilità. Penso che il primo partito in Italia, secondo partito in Parlamento, non può esimersi da questa presa di responsabilità per l’Italia”.
Durigon è commissario della Lega a Roma, e sul nome di Guido Bertolaso possibile candidato sindaco nella Capitale sottolinea: “Ad oggi è impegnato in un piano vaccini importante in Lombardia, se si votava a maggio/giugno sicuramente non poteva occuparsi anche di questa campagna elettorale. Rappresenta una figura molto valida e molto forte e anche giusta perché è una persona che nel momento opportuno sa come accendere la macchina e sa come mandarla avanti”. Sulle altre città “stiamo aspettando che il tavolo che si chiuda, visto anche lo slittamento delle elezioni” ma “i nomi in ballo ci sono”.
Infine il punto su Quota 100, riforma alla quale aveva lavorato nel primo Governo Conte: “Il mercato del lavoro è cambiato e ha altre esigenze. Quota 100 serviva esclusivamente per dare un ristoro a quello che era la legge Fornero nefasta. Oggi c’è bisogno addirittura di più. Servono degli scivoli che diano la possibilità di andare in pensione, quindi flessibilità in entrata e flessibilità in uscita. Quota 100 ha fatto la sua epoca, oggi serve di più nel settore privato”.
(ITALPRESS).

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