LA VALLETTA (ITALPRESS/MNA) – L’Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa (OSCE) ha diffuso una dura valutazione sul trattamento riservato da Malta a giornalisti e attivisti, avvertendo di un’ostilità sistemica e di riforme mai realizzate a quasi otto anni dall’omicidio della reporter investigativa Daphne Caruana Galizia. Il rapporto, pubblicato dall’Ufficio OSCE per le Istituzioni Democratiche e i Diritti Umani, evidenzia le persistenti intimidazioni nei confronti dei difensori dei diritti umani, compresa la retorica denigratoria di alti esponenti politici e l’uso di cause legali pretestuose volte a mettere a tacere i critici. Nonostante gli impegni assunti per rafforzare le tutele dopo l’inchiesta pubblica sull’assassinio di Caruana Galizia, l’OSCE ha concluso che Malta non ha attuato riforme sostanziali. Al contrario, ha riscontrato una “cultura dell’ostilità” in cui le figure politiche liquidano gli attivisti come partigiani o persino come “nemici.” I giornalisti restano particolarmente vulnerabili: Malta ha registrato il numero più alto di casi di SLAPP pro capite tra 29 Paesi europei tra il 2010 e il 2021. Il rapporto avverte che le cause legali e le restrizioni all’accesso alle informazioni continuano a minare la responsabilità delle istituzioni. Anche gli attivisti ambientali e per i diritti dei migranti sono stati etichettati come facilitatori di attività criminali da parte di funzionari governativi, incluso il primo ministro Robert Abela. Le difensore dei diritti subiscono rischi aggiuntivi, tra cui molestie sessiste e intimidazioni fisiche.
L’OSCE ha condannato l’inefficacia delle misure di protezione della polizia e le negazioni sistematiche delle richieste di accesso alle informazioni, segnalando un indebolimento deliberato dei meccanismi di controllo. Pur rilevando che i gruppi per i diritti LGBTI ricevono un forte sostegno statale, il rapporto sottolinea che questa disparità riflette scelte politiche piuttosto che limiti di capacità. L’organizzazione ha sollecitato Malta a rafforzare le leggi anti-SLAPP, istituire un organismo indipendente per i diritti umani e attuare senza ulteriori ritardi le raccomandazioni dell’inchiesta pubblica. Le pressioni internazionali su Malta stanno crescendo: il Consiglio d’Europa e le organizzazioni per la libertà di stampa avvertono che il Paese resta uno dei peggiori dell’UE in materia di libertà dei media.
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(ITALPRESS).