Politiche attive per uscire da emergenza covid

Offrire stabilita’ e prospettiva. E’ il cuore delle politiche attive per rispondere alla grande incertezza che aleggia tra le nuove generazioni, secondo il ministro della Famiglia e delle Pari opportunita’ Elena Bonetti, che ha partecipato al webinar di presentazione della ricerca dell’Istituto Toniolo “Impatto di Covid-19 sui progetti di vita dei giovani europei”, la prima ricerca in Europa ad affrontare l’impatto della pandemia tra le persone comprese tra i 18 e i 34 anni. La ricerca, presentata dal demografo dell’Universita’ Cattolica Alessandro Rosina, coordinatore del gruppo di lavoro costituito dal ministero della Famiglia, e’ stata condotta da Ipsos in partnership con il ministero tra la fine di marzo e l’inizio di aprile 2020 e ha interessato un campione rappresentativo di giovani di eta’ compresa fra i 18 e i 34 anni: 2.000 in Italia e 1.000 in Germania, Francia, Spagna e Regno Unito. Dall’indagine emerge che oltre il 60% degli intervistati italiani ritiene che l’emergenza sanitaria avra’ conseguenze negative sui propri piani per il futuro, seguiti a breve distanza dai giovani spagnoli. Meno preoccupati sembrano essere, invece, francesi e tedeschi (a percepire tale rischio sono rispettivamente il 46% e il 42%). In particolare, sono proprio i giovani del nostro Paese coloro che piu’ di tutti gli altri coetanei europei hanno abbandonato – e non semplicemente posticipato – i propri progetti di vita, almeno nel breve termine. In particolare, per quanto riguarda l’intenzione di andare a convivere, sposarsi e avere figli, lo scarto arriva oltre i 20 punti percentuali con i giovani tedeschi, i piu’ ottimisti nella possibilita’ di lasciare pressoche’ immutati – o solo posticipati – i propri piani. Tra chi, a inizio 2020, prendeva in considerazione la possibilita’ di concepire un figlio entro l’anno, ad aver messo da parte (momentaneamente ma a tempo indeterminato) tale intenzione e’ il 36,5% degli italiani, contro il 14,2% dei tedeschi (il 29,2% degli spagnoli, il 19,2% dei britannici e il 17,3% percento dei francesi). Piu’ in dettaglio, tra gli under 35 italiani, l’abbandono di tale scelta riguarda piu’ della meta’ dei lavoratori autonomi e a progetto (52,3%), contro il 26,8% dei lavoratori in condizione piu’ stabile (con reddito piu’ continuo). Rilevante e’ anche il genere rispetto alla condizione di vulnerabilita’. Le donne, infatti, vedono tendenzialmente piu’ a rischio i propri progetti di vita rispetto agli uomini. In Italia il 67% delle donne contro il 55% degli uomini ritiene che i propri progetti di vita siano a rischio. Il divario di genere e’ minore negli altri Paesi europei considerati nell’indagine, e in particolare in Francia, dove il divario e’ quasi nullo (attorno al 45%).

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