Per la Commissione Ue prospettive 2023 significativamente più deboli

26/01/2019 - Bruxelles (Belgio) Immigrate davanti ingresso della sede della Commissione Europea (Bruxelles - 2019-01-25, Francesco Mollo) p.s. la foto e' utilizzabile nel rispetto del contesto in cui e' stata scattata, e senza intento diffamatorio del decoro delle persone rappresentate

BRUXELLES (BELGIO) (ITALPRESS) – “Dopo una prima metà dell’anno positiva, l’economia dell’UE è ora entrata in una fase molto più impegnativa. Gli shock scatenati dalla guerra di aggressione della Russia contro l’Ucraina stanno intaccando la domanda globale e rafforzando le pressioni inflazionistiche globali. L’UE è tra le economie avanzate più esposte, a causa della sua vicinanza geografica alla guerra e della forte dipendenza dalle importazioni di gas dalla Russia. La crisi energetica sta erodendo il potere d’acquisto delle famiglie e pesando sulla produzione. Il sentimento economico è notevolmente diminuito”. Così la Commissione Ue nelle previsione economiche autunnali.
“Di conseguenza, sebbene la crescita nel 2022 sia destinata a essere migliore rispetto alle previsioni precedenti, le prospettive per il 2023 sono significativamente più deboli per la crescita e più alte per l’inflazione rispetto alle previsioni intermedie estive”, osserva la Commissione Ue.
“La crescita del Pil reale nell’UE ha sorpreso al rialzo nella prima metà del 2022, poichè i consumatori hanno ripreso con vigore a spendere, in particolare per i servizi, in seguito all’allentamento delle misure di contenimento del Covid-19. L’espansione è proseguita nel terzo trimestre, anche se a un ritmo notevolmente più debole. Tra l’elevata incertezza, le elevate pressioni sui prezzi dell’energia, l’erosione del potere d’acquisto delle famiglie, un contesto esterno più debole e condizioni di finanziamento più restrittive dovrebbero portare l’UE, l’area dell’euro e la maggior parte degli Stati membri in recessione nell’ultimo trimestre dell’anno”, prosegue la Commissione nelle sue previsioni. Tuttavia “il potente slancio del 2021 e la forte crescita nella prima metà dell’anno dovrebbero portare la crescita del Pil reale nel 2022 al 3,3% nell’UE (3,2% nell’area dell’euro), ben al di sopra del 2,7% previsto nelle previsioni intermedie estive. Poichè l’inflazione continua a tagliare il reddito disponibile delle famiglie, la contrazione dell’attività economica dovrebbe continuare nel primo trimestre del 2023. Si prevede che la crescita in Europa tornerà in primavera, poichè l’inflazione allenta gradualmente la sua presa sull’economia”.
(ITALPRESS).
-foto agenziafotogramma.it-

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