VENEZIA (ITALPRESS) – La Polizia di Stato, a conclusione di indagini coordinate dalla Procura distrettuale di Venezia su un’organizzazione criminale transnazionale, dedita al narcotraffico, ha eseguito una misura cautelare nei confronti di 4 soggetti, di origine nigeriana, gravemente sospettati di essere organici al sodalizio criminale. L’inchiesta, condotta dai poliziotti della Squadra Mobile, ha consentito di raccogliere gravi elementi indiziari nei confronti di 54 indagati, ritenuti responsabili, a vario titolo, di associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti e spaccio di droga. Le misure sono state eseguite nelle province di Venezia e di Padova, nonché in Francia.
Le attività, avviate monitorando la capillare rete di pusher attiva sulla piazza di spaccio di Mestre, hanno consentito di ricostruire la filiera di approvvigionamento e distribuzione del narcotico, disvelando l’operatività di un sodalizio criminale transnazionale, con vertice operativo in Olanda ed attivo anche in Italia ed in altri Paesi europei, dedito all’importazione ed al commercio di cocaina, eroina ed anfetamine, poi destinate alle piazze di spaccio del Veneto e di altre regioni. Le indagini, supportate da intercettazioni telefoniche, telematiche ed ambientali, hanno documentato, per altro verso, il diffuso impiego di corrieri di diversa nazionalità, tra cui italiani, spagnoli, tedeschi e olandesi, utilizzati per il trasporto dello stupefacente lungo le principali direttrici europee, nonché la disponibilità di basi logistiche, nel padovano, per l’occultamento e lo stoccaggio delle droghe. Il provvedimento eseguito costituisce l’epilogo giudiziario, in sede cautelare, delle progressive iniziative adottate dalla Procura della Repubblica di Venezia – Direzione Distrettuale Antimafia, a seguito delle investigazioni condotte dalla Squadra Mobile.
In particolare, l’originaria richiesta di misura cautelare, proposta dalla Procura della Repubblica nei confronti di parte degli indagati e inizialmente rigettata dal Giudice per le indagini preliminari, è stata riproposta, in sede di appello, dai pubblici ministeri distrettuali, che hanno impugnato quel provvedimento di rigetto al fine di veder riconosciuta la rilevanza del reato associativo per le posizioni più rilevanti. Ad esito del giudizio di appello, il Tribunale ha accolto le argomentazioni formulate dalla Procura della Repubblica, riconoscendone la fondatezza, per alcuni degli indagati, e confermando la solidità del quadro indiziario prospettato dalla Squadra Mobile. Uno di loro, peraltro, ha poi proposto ricorso per cassazione, successivamente rigettato nel merito.
Complessivamente, nel corso delle indagini sono stati indagati 54 soggetti, di nazionalità nigeriana e di altre nazionalità; sono stati sequestrati circa 50 chili di narcotico, tra cui cocaina, eroina e anfetamine; sono stati arrestati 7 soggetti in flagranza di reato, tra Veneto, Emilia Romagna, Valle d’Aosta e Trentino Alto Adige. Dei 4 destinatari del provvedimento restrittivo, alcuni dei quali ritenuti elementi di spicco dell’organizzazione: uno è stato localizzato e tratto in arresto in provincia di Padova; uno è stato localizzato in Francia e tratto in arresto, dalle Autorità di polizia transalpine, in esecuzione di un mandato di arresto europeo; uno è stato localizzato e tratto in arresto presso la frontiera aerea di Venezia, in arrivo dall’Inghilterra; uno è ancora ricercato.
– Foto screenshot video Polizia di Stato –
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