NAPOLI (ITALPRESS) – E’ dedicato al tema dei migranti il passaggio principale dell’intervento del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, all’inaugurazione dell’anno accademico 2025/2026 della Pontificia facoltà teologica dell’Italia meridionale di Napoli. Il Capo dello Stato in aula magna racconta un episodio legato a un disegno conservato nel suo appartamento privato al Quirinale. Vi è rappresentato “sul fondo del mare un ragazzino poco più che bambino, circondato da animali marini e da uno squalo che lo elogiano per la sua pagella”, dice Mattarella che spiega come il disegno nasca da “un episodio ben conosciuto” di “un vecchio peschereccio carico di molte centinaia di migranti che 10 anni fa è affondato e i migranti sono tutti annegati”. Il peschereccio “era vicino alle nostre coste e il Governo non ha voluto lasciare queste persone sul fondo del mare e così ha fatto portare lo scafo in superficie e i nostri medici hanno esaminato i corpi per cercare di dare un nome a queste persone. Una dottoressa ha esaminato il corpo di un ragazzino 14enne del Mali e si è resa conto che c’era qualcosa di cucito nella giacca. Si cercava un documento – prosegue ancora il Presidente della Repubblica – ma lì non c’era un passaporto, c’era la pagella. I voti era difficile vederli, però questo ragazzino l’aveva portata con sé perché voleva dimostrare di essere bravo e di venire in Europa per studiare. Guardo spesso quella fotografia – dice Mattarella – e mi chiedo chi sarebbe diventato e che cosa abbiamo perduto con la sua morte e con tante altre morti”.
“Non possiamo sentirci neutrali, non è ammesso di fronte all’ingiustizia, alle disuguaglianze, alla povertà e di fronte alla violenza e alla prepotenza. Ce lo chiede anche la religione civile che è la nostra Costituzione”. Così il presidente della Repubblica si riallaccia alle parole espresse dall’arcivescovo di Napoli, monsignor Mimmo Battaglia, durante la sua prolusione. “Su questo richiamo – conclude Mattarella rivolgendosi ai giovani presenti – mi permetto di rifare mio l’invito per gli studenti perché siano più liberi, veri, esposti e siano pienamente portatori di speranza”.
“Ha richiamato il cardinale Battaglia il significato autentico di legalità e di solidarietà affinché questi elementi approdino alla giustizia e non si esprimano in comportamenti e in atteggiamenti meramente formali. La solidarietà non si risolva nel lavarsi la coscienza. Solidarietà è dono di condivisione, di impegno, di partecipazione, e quelle iniziative anche utili anche talvolta molto utili, perdono valore se presumono di trasformarsi in alibi” aggiunge Mattarella.
“La scelta del nome fatta dal nuovo Pontefice ha indotto tutti noi a ripensare all’insegnamento di Leone XIII sulle ingiustizie del suo tempo, e Leone XIV nel suo magistero più volte ha già ricordato, richiamato e condannato, le ingiustizie di questo nostro tempo, anche le odierne insidiose nuove forme di ingiustizia”.
– Foto ufficio stampa Quirinale –
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