MARQUEZ SENZA RANCORE MA ROSSI NON PERDONA

Conferenze stampa separate, a ‘distanza di sicurezza’. A dieci giorni dal fattaccio di Termas de Rio Hondo, Valentino Rossi e Marc Marquez si ritrovano ad Austin, dove domani prenderà il via il weekend del Gran Premio delle Americhe. Niente faccia a faccia però, con i due piloti che saltano il tradizionale incontro di gruppo con i media per parlare singolarmente. Lo spagnolo della Honda, il primo a parlare, prova a tendere la mano ma non troppo. Marquez fa mea culpa, si dice pronto a incontrare Rossi con Carmelo Ezpeleta a fare da paciere ma, come già detto qualche giorno fa in Brasile, resterà fedele al suo dna. “Ho fatto quello che credevo giusto in Argentina, ho accettato il fatto di aver commesso un errore e sono andato a chiedere scusa. Da parte mia non c’è problema – assicura – Non ho alcun rancore, non ho alcun problema nel parlare con Rossi. Il weekend in Argentina è stato molto difficile e complicato, sono successe tantissime cose ma sono una persona, un pilota che ama migliorare. Si deve imparare e provare a non fare gli stessi errori ma mantenendo lo stesso stile di guida che è spingere al massimo come fanno tutti”. Per l’ex campione del mondo Kevin Schwantz, Marquez andrebbe messo “in probation” per tutta la stagione e quindi squalificato al prossimo contatto. “In tanti hanno detto la loro, io rispetto tutti ma, come ho già detto, voglio continuare col mio stile di guida”, taglia corto il diretto interessato. E se Rossi dice di avere timore a correre sulla stessa pista con lui, Marquez si limita a replicare che “in moto io non ho mai avuto paura”.

Rossi, dal canto suo, resta fermo sulle sue posizioni pur cercando di non aggiungere altra benzina sul fuoco. “Adesso dobbiamo pensare a questa gara. Sono passati un po’ di giorni, quello che dovevo dire, che penso e che pensavo l’ho già detto. Sarebbe una perdita di tempo continuare a ridire le stesse cose. C’è una gara da fare e dobbiamo concentrarci su questo weekend. Chiarirmi con Marquez? Non so, non è ancora il momento. Magari in futuro, magari un giorno ci siederemo e parleremo”. Oggi la rabbia è ancora viva tanto che il Dottore non vuole sentir parlare di paragoni con Senna e Prost. “Loro si giocavano il Mondiale e lo vincevano o l’uno o l’altro, quello che è successo in Argentina non aveva senso, mi avrebbe sorpassato anche la curva dopo. Ho guardato la gara e penso esattamente le stesse cose che ho detto, confermo tutte le mie parole ma è meglio guardare avanti”, cerca poi di sviare il discorso. Domani, però, i due duellanti si ritroveranno nella stessa stanza per la riunione della Safety Commission. “Sono curioso di conoscere le idee degli altri piloti, sarà interessante parlarne. Non so se in futuro cambierà il metro di giudizio su questi contatti. Gli altri non hanno preso posizione? Non ho sentito cosa hanno detto ma qualsiasi posizione prendi, devi perderci un po’ di tempo, a non prendere nessuna posizione si fa prima”, sorride Rossi, meno diplomatico quando gli chiedono perchè Zarco non sia stato penalizzato dopo l’incidente con Pedrosa: “penso che il contatto fra me e Marc fosse peggio ma quello che ha fatto Zarco a Pedrosa non penso fosse corretto”.

E il resto del paddock? Si risparmierebbe volentieri questo duello rusticano. Mentre Cal Crutchlow fa spallucce e si gode il provvisorio primo posto in classifica (“non so se ho messo a tacere i critici ma non bisogna dubitare delle mie qualità”), Andrea Dovizioso confessa che quanto accaduto a Termas “non ha condizionato la mia strategia ma condiziona tutto il resto perchè ogni volta che succederà qualcosa di simile saranno lì a litigare”. Connazionale di Marquez ma compagno di squadra di Valentino Rossi, per Maverick Vinales, anche in vista della riunione di domani, “è importante trovare una soluzione. Bisogna capire qual è il limite, fino a dove si può competere”. “Siamo qui in pista per gareggiare ma le lotte devono mantenersi sulla pista e non lottare sui media – gli fa eco Jack Miller – Vedo questa situazione che si sta sviluppando con tante persone che prendono posizione. Io voglio ricordare quello che successe fra Simoncelli e Pedrosa (nel 2011, ndr) e come andrò a finire. Qui siamo tutti a rischiare la vita e vedere la gente che vuole vedere un pilota lottare contro un altro è stupido. La vita è breve e noi la mettiamo a rischio in pista”. Infastidito Alex Rins (“Si è parlato di più di quello che è successo che del mio podio”), quasi in difficoltà Johann Zarco che ‘tifa’ per la pace: “Stiamo parlando di due dei. Vale è il primo dio e Marc sta diventando un altro dio. È una questione fra due piloti che devono parlare fra di loro e trovare una soluzione insieme, bisogna tenere la situazione sotto controllo”. Sulla stessa linea d’onda Andrea Iannone: “ne resto fuori, sono cose che chiariranno Valentino e Marc. Ci deve essere un limite a tutto, in Safety Commission parleremo di questo e capiremo. Bisogna far sì che in futuro accadano sempre meno di queste cose”.
(ITALPRESS).

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