MALAGÒ “NON C’È IL RISCHIO DI SEGUIRE A SOLO IN RADIO”

“Se rischiamo di dover ascoltare le partite del prossimo campionato di Serie A in radio? Sinceramente non penso ci sia questo rischio reale, però nell’assemblea del 22 maggio bisognerà prendere con coraggio una decisione”. Lo ha dichiarato il presidente del Coni e commissario straordinario della Lega di Serie, A Giovanni Malagò, tornando sulla questione dei diritti tv del massimo campionato per il triennio 2018-2021. Mediapro deve presentare la garanzia finanziaria da un miliardo di euro più iva entro il 22 maggio, data in cui è stata convocata l’assemblea di Lega a Milano. “Stamattina sono stato due ore al telefono con gli avvocati e con il presidente Gaetano Micciché – ha spiegato il numero uno dello sport italiano a margine della presentazione del Golden Gala di atletica leggera, a Roma -. Ogni giorno faremo di tutto per richiamare alle adempienze contrattuali Mediapro, anche con garbo ma ovviamente per il rispetto dei dettagli contrattuali. Ci sono avvocati che possono trovare delle formule alternative a una garanzia bancaria, ma questi sono argomenti tecnici: se il 22 maggio non abbiamo elementi certi dobbiamo tenerne conto per quanto riguarda le strategie future della Lega. Andare oltre quella data senza avere risposte è da incoscienti”. Mediapro ha però annunciato ricorso contro la sentenza del tribunale di Milano che ha bocciato il bando della società spagnola e ora sembra voler aspettare la decisione d’appello.
“Lo hanno lasciato intendere ed è anche giusto che entrino nell’ordine di idee di aspettare la sentenza, ma qualunque persona di buon senso si rende conto che si va fuori tempo massimo – ha osservato Malagò -. La sostanza degli adempimenti contrattuali non cambia, anche perché se uno volesse andare fino in fondo ci potrebbe essere anche un terzo grado. È giusto rispettare le leggi, ma dobbiamo tenere conto della situazione altrimenti saremmo degli incoscienti: sul tema dei diritti tv non si andrà oltre il 22 maggio”.
Dai diritti tv alla vicenda Federcalcio con il numero 1 dello sport italiano che commenta la modalità che ha portato alla candidatura di Giancarlo Abete come presidente della Figc, idea nata dall’accordo tra Lega Nazionale Dilettanti, Lega Pro, Aic e Aia. “Se questa cosa dovesse andare avanti sarebbe non solo del tutto inelegante, ma anche sbagliato – dice Malagò -. Basta vedere tutte le considerazioni anche dei media: è l’unico caso in cui tutti i giornali sono d’accordo che non sia una cosa giusta”, ha ribadito Malagò che più volte ha sottolineato la necessità di coinvolgere anche la Serie A.
(ITALPRESS).

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