Mala depurazione e scarichi illegali nemici di mari e laghi

ROMA (ITALPRESS) – Mala depurazione e scarichi illegali restano il principale nemico del mare e delle acque interne. A parlare chiaro sono i dati del bilancio finale di Goletta Verde e Goletta dei laghi, le due campagne itineranti di Legambiente, con partner principali Conou e Novamont, che quest’estate con un team di oltre 300 volontari e volontarie dei Circoli di Legambiente hanno monitorato mare e laghi.
Su un totale di 389 punti campionati in 18 regioni, in mare e in 34 laghi italiani, 1 punto ogni 3 è risultato oltre i limiti di legge. Le criticità maggiori sono state prevalentemente riscontrate a ridosso delle foci di fiumi, rii e canali che, sfociando in mare o nel lago, portano con sè cariche batteriche a volte molto elevate, derivanti spesso dagli scarichi fognari non depurati dai comuni dell’entroterra. Preoccupa anche la situazione dei cosiddetti malati cronici che l’associazione ambientalista ha raggruppato in una lista di 32 punti tra mare e laghi, tutti in corrispondenza di foci di corsi d’acqua, che risultano inquinati e fortemente inquinati da oltre 10 anni secondo i monitoraggi di Goletta Verde e Goletta dei Laghi. “Luoghi dimenticati, vere e proprie fogne a cielo aperto che riguardano ben 13 regioni”, sottolinea Legambiente.
L’associazione ambientalista torna nuovamente a ribadire “l’urgenza di destinare più investimenti per efficientare la depurazione e completare la rete fognaria, a partire dall’utilizzo delle risorse europee del PNRR’. L’Unione Europea, sottolinea Legambiente, “ha più volte ammonito l’Italia avviando ben quattro procedure d’infrazione per il mancato adeguamento alla direttiva europea sui reflui, due delle quali già sfociate in condanna per le quali la Penisola sta pagando multe salate. Sino ad ora le multe, relative solo alla condanna (C-251/17) relativa alla prima procedura infrazione (2004/2034) che riguarda 69 agglomerati urbani (ognuno dei quali comprende più comuni), sono costate al nostro paese oltre 77 milioni di euro e continueremo a pagare fino a che l’emergenza non verrà superata. Ma nell’affrontare il problema della cattiva depurazione, per l’associazione ambientalista è importante prevedere anche più controlli alle foci e lungo i corsi d’acqua e promuovere più informazione tra i bagnanti”.
Ancora oggi il 40% dei reflui fognari delle nostre città non è adeguatamente depurato (elaborazione Legambiente su dati Commissione Ue), un problema che non riguarda solo il sud Italia ma anche il Nord della Penisola. Ad oggi sono 939 agglomerati non in regola, che generano un carico complessivo di quasi 30 milioni di abitanti equivalenti su un totale di 77 milioni. Se si guarda però anche al carico generato da questi agglomerati, espresso nel numero di abitanti equivalenti, emergono le criticità in regioni che non si trovano solo nel Mezzogiorno.
L’80% del carico complessivo degli agglomerati in stato di infrazione proviene da 5 regioni: dalla Sicilia in primis (il 23%) ma anche da Lombardia (il 19%), Campania (il 17%), Calabria (l’11%) e Lazio (che contribuisce per il 10%, con 6 agglomerati in infrazione su 162 regionali).
Il bilancio di Legambiente a tutela del mare e delle acque interne è stato presentato da Stefano Ciafani, presidente di Legambiente, Serena Carpentieri, vice direttrice e responsabile campagne di Legambiente, Andrea Minutolo, responsabile scientifico dell’associazione. E’ inoltre intervenuto Riccardo Piunti, presidente del CONOU. Partner principali delle due campagne, anche per il 2021, sono infatti CONOU, Consorzio Nazionale degli Oli Minerali Usati, che grazie alla raccolta e rigenerazione di un rifiuto pericoloso ha consentito all’Italia di diventare una realtà di eccellenza in Europa nel settore dell’economia circolare, e Novamont, azienda leader a livello internazionale nel settore delle bioplastiche e dei biochemicals.
“Nell’anno del PNRR e delle risorse europee destinate ai Paesi membri dell’Ue per accelerare la transizione ecologica – dichiara Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente – l’Italia sta trascurando l’annoso tema della mala depurazione, la grande opera incompiuta della Penisola, prevista da una legge del 1976, per la quale il nostro Paese è stato già condannato dall’Ue a pagare ad oggi quasi 80 milioni di euro di multe”.
Su 263 campioni prelevati lungo le coste marine dai volontari di Goletta verde, 22 punti sono stati giudicati inquinati mentre ben 70 punti sono risultati fortemente inquinati: complessivamente oltre i limiti di legge quindi il 35% del totale. Un punto inquinato ogni 81 km di costa.
Per quanto riguarda Goletta dei laghi, quest’anno la campagna di Legambiente ha ampliato il numero di bacini lacustri posti sotto la sua lente di ingrandimento passando dai 28 del 2020 ai 34 di questa edizione, sempre in 11 regioni italiane.
Sono stati effettuati 126 prelievi in altrettanti punti di campionamento e giudicati, secondo la classifica della Goletta dei Laghi per le analisi microbiologiche, oltre i limiti di legge il 33% dei prelievi (15 inquinati e 27 fortemente inquinati). In totale sono 61 i campioni prelevati in foce, 65 quelli prelevati a lago. Dei campioni giudicati oltre i limiti, il 64% è stato prelevato in foce a canali, fiumi o torrenti.
Sono 32 i punti che secondo i prelievi di Goletta Verde e Goletta dei Laghi degli ultimi 12 anni, risultano inquinati o fortemente inquinati da oltre 10 anni e riguardano ben 13 regioni.
“Gli oltre 8000 km di costa e i 1500 laghi sparsi su tutto il territorio nazionale – dichiara Riccardo Piunti, presidente del CONOU – ci ricordano che la salvaguardia delle acque in Italia è una priorità. Anche quest’anno abbiamo partecipato all’iniziativa di Legambiente, che capillarmente analizza e controlla lo stato delle acque del nostro Paese, perchè ne condividiamo obiettivi e finalità. Il CONOU, per parte sua, è impegnato ogni giorno, con le aziende della Filiera, per evitare che un rifiuto pericoloso come l’olio lubrificante usato, possa essere disperso nell’ambiente e danneggiare terreni e acque. I risultati sono arrivati: oggi riusciamo a raccogliere il 100% dell’olio usato e lo rigeneriamo per oltre il 98%, riuscendo a riconvertire il rifiuto in un’importante risorsa. Per questo il nostro Consorzio rappresenta un modello virtuoso e di successo di economia circolare nonchè un primato assoluto in Europà.
(ITALPRESS).

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