Limite pagamento contanti

Limite pagamento in contanti

Limite pagamento contanti di 1.000 o di 3.000 euro, quando si applica. Limite di prelievo dal conto corrente e di versamento, tutte le informazioni sul denaro contante.

Limite pagamento contanti di 1000 euro, entrata in vigore

La vecchia legge di stabilità, a partire dal 6 dicembre 2011, imponeva un utilizzo limitato del denaro contante abbassando il limite da 2.500 a 1.000 euro. Questa manovra fu voluta per la normativa antiriciclaggio, direttiva del 13 agosto 2011  pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 188, in vigore con l’approvazione del Decreto Legge 13/08/2011 n.138. Questo limite di pagamento in contanti è ormai stato abolito, oggi la soglia sale a 3 mila euro.

Limite pagamento in contanti di 3000 euro

A partire dal 1° gennaio 2018, l’uso dei soldi contanti è triplicato, fatta eccezione per i money transfer e assegni per i quali il limite rimane di 999,99 euro (mille euro).

Limite pagamento contanti privati

Il limite massimo dell’uso di contanti fissato a 3.000 euro è previsto per tutti i trasferimenti di denaro, anche tra privati. In particolare, il limite pagamento contanti è fissato a 3.000 euro per:

  • trasferimenti di denaro contate da libretti di deposito al portatore
  • di titoli al portatore tra soggetti diversi (anche se frazionati)

Il trasferimento di denaro oltre tale importo può essere eseguito solo attraverso le banche, le carte di credito o Poste Italiane Spa.

Esiste un limite versamento contanti in banca?

No. Non vi sono limiti ma movimenti di grosse somme di denaro potrebbero far scattare controlli da parte del fisco.

Esiste un limite di prelievo in contanti in banca o posta?

No, non è cambiato nulla. E’ importante avvisare la banca o la posta in caso di prelievo di grandi somme di denaro per garantirsi la disponibilità della somma.

Esiste un limite per Libretti di Deposito?

Sì, anche quando si parla di libretti di deposito e titoli al portatore, il limite massimo per effettuare trasferimenti in contanti è fissato a 2.999,99 euro (3000 euro). I libretti di Deposito al Portatore non possono avere un saldo superiore a tale limite. In questo caso, i libretti di deposito al portatore o emessi da Poste Italiane, dovranno essere obbligatoriamente ridotti dal possessore.

Quando è possibile pagare in contanti sopra i 3.000 euro?

E’ possibile pagare in contanti, sopra questa soglia limite, solo gli operatori di commercio al minuto e agenzie di viaggio e turismo: autorizzati a ricevere pagamenti di beni e servizi a cittadini stranieri non residenti in Italia.

Assegni trasferibili: limite importo

Glia assegni trasferibili, cosiddetti money trasfer, vedono un importo massimo fissato sempre per 1.000 euro. Resta dunque invariata la somma.

Gli assegni di importo maggiore devono riportare la dicitura “Non trasferibile“.

Limite prelievo in contante dal conto corrente

Nel Decreto Fiscale 193/2016 collegato alla Legge di Bilancio, più precisamente all’articolo 7 Quater, contiene nuovi limiti sui prelievi in contanti dal conto corrente. Per i titolari di reddito di impresa viene infatti indicato un parametro quantitativo oltre il quale scatta la presunzione di evasione.

Quali sono i nuovi limiti di prelievo conto corrente per le imprese? 

La norma prevede che le soglie oltre le quali scattano i controlli sono:

  • Prelievi conto corrente superiori a 1.000 euro al giorno;
  • Prelievi conto corrente oltre 5.000 euro al mese.

Chi si spinge oltre questi nuovi limiti di prelievo dal conto corrente dovrà stare bene attento a conservare la documentazione atta a spiegare come e perché siano state prelevate le rispettive somme, solo in questo modo si eviterà il rischio di incorrere alle sanzioni.

I contribuenti che supereranno i limiti di prelievo contanti dal conto corrente subiranno attenti controlli da parte dell’Agenzia delle Entrate e delle Riscossioni.

Questi limiti di prelievo dal conto corrente valgono solo per determinate categorie, quali, tutte le imprese, gli imprenditori, i commercianti, gli artigiani…. Dall’elenco sono esclusi i liberi professionisti, questa categoria è tutelata da una sentenza della Corte Costituzionale 228/2014 che li esclude dal regime stringente su pagamenti e prelievi.