Cartelle esattoriali: cosa succede con la chiusura di Equitalia

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Cartelle esattoriali Equitalia, cosa succede con la chiusura dell’ente di riscossione. Vediamo nel dettaglio, quali saranno le conseguenze della chiusura di Equitalia. Come verranno gestite le cartelle esattoriali dall’Agenzia delle Entrate e di Riscossione.

Equitalia, sino al 30 Giugno 2017, era l’ente di riscossione preposto per il recupero dei crediti vantati dalla pubblica amministrazione e dal fisco. Con la legge di Bilancio 2017, si è deciso di eliminare il vecchio ente di riscossione, al fine d’integrare i suoi poteri a quelli dell’Agenzia delle Entrate.La chiusura di Equitalia, ha portato i cittadini al porsi molte domande, specialmente su che fine faranno le vecchie cartelle esattoriali, non saldate e non rateizzate in precedenza. Vediamo dunque insieme tutte le modifiche attuate con la chiusura di Equitalia. Infine, cosa è successo con l’apertura il 1 Luglio 2017, della nuova Agenzia delle Entrate e di Riscossione.

Cos’è una cartella esattoriale?

Prima di fornirvi le informazioni, riguardo il nuovo regolamento in vigore dal 1 Luglio 2017, con l’Agenzia delle Entrate e di Riscossione, spieghiamo nel dettaglio cos’è una cartella esattoriale.

La cartella esattoriale era l’atto con il quale Equitalia richiedeva per conto della pubblica amministrazione e del fisco, il pagamento dei debiti. I debiti contratti con le varie amministrazioni, venivano aumentati con l’applicazione degli interessi, che maturavano man mano che non si pagava il credito dovuto.
Una cartella esattoriale, dunque era un atto di notifica formale, che permetteva a Equitalia, di agire sul cattivo pagatore, attraverso il pignoramento dei beni mobili o immobiliari, o dei crediti a seconda dell’entità del debito.
Le cartelle esattoriali potevano però essere saldate, al fine di evitare il pignoramento, oppure si poteva scegliere di rateizzare l’importo per agevolare il debitore nel saldo del debito.

Cartelle esattoriali: cosa succede con la chiusura di Equitalia?

Dal 1° Luglio 2017, Equitalia non esiste più, ma è entrata in scena la nuova Agenzia delle Entrate e di Riscossione, prevista dal Decreto legge n.193/2016. Con la nuova agenzia, la riscossione dei debiti avverrà attraverso la vigilanza del Tesoro, che applicherà ai contribuenti gli stessi costi di gestione, avuti con Equitalia.

Nel momento della chiusura di Equitalia, le sue cartelle esattoriali sono state trasmesse alla nuova agenzia di riscossione. Questo passaggio, non prevede l’annullamento del debito, questo sussiste ancora, e il debitore si deve impegnare al pagamento, se non vuole che entri in atto il pignoramento dei beni.
Con il passaggio delle cartelle esattoriali all’Agenzia delle Entrate e di Riscossione, è stata data la possibilità ai cittadini di accedere alla rottamazione Equitalia. La rottamazione prevedeva il pagamento dei debiti con una riduzione degli interessi maturati. L’unico problema sussisteva, che per l’accesso alla rottamazione, bisognava saldare il debito in poche rate. Inoltre i tempi richiesti prevedevano un massimo due anni, a seconda dell’importo dovuto.

Al momento, anche se non vige alcuna rottamazione, se si vogliono pagare le cartelle esattoriali o richiederne la rateizzazione, è possibile recarsi ancora ai vecchi uffici Equitalia. Gli sportelli, preposti hanno solo preso il nuovo nome di Agenzia delle Entrate e di Riscossione e sono dotati di una nuova modulistica.

Mancato pagamento cartelle esattoriali: i cambiamenti con la chiusura di Equitalia

Con la nuova Agenzie delle Entrate e di Riscossione entrano in atto diversi cambiamenti, che prevedono uno svantaggio per il cittadino debitore. Infatti, il nuovo ente, sotto il controllo del Ministero dell’Economia, opera a contatto con le autorità della pubblica amministrazione.

Questo che vuol dire?

Grazie a questa nuova legge, l’Agenzia delle entrate e di Riscossione, potrà utilizzare le nuove banche dati e le informazioni delle pubbliche amministrazioni. Con queste informazioni, l’ente avrà il provilegio, rispetto a Equitalia, di avere accesso immediato alle informazioni che gli servono per mettere in atto il pignoramento. Con l’aumento dei suoi poteri investigativi, questo ente riuscirà a individuare repentinamente l’evasioni fiscali.

L’Agenzia delle Entrate e di Riscossione, potrà saltare i processi di richiesta dei dati e d’invio della notifica che dapprima venivano inviati da Equitalia. In questo modo anche il pignoramento dei beni mobiliari, immobili e dei crediti potrà essere più veloce, e non necessitare di un’avviso, o dell’autorizzazione del giudice.

Il nuovo esattore potrà, senza apporre un avviso, procedere con la segnalazione alla Procura della Repubblica Italiana, del reato di sottrazione fraudolenta per il pagamento delle imposte. In questo modo l’Agenzia delle Entrate e di Riscossione, a differenza di Equitalia, potrà fare richiesta immediata del pignoramento:

  • del conto corrente
  • dello stipendio o della pensione
  • di un immobile
  • dei beni mobiliari
  • dei canoni di locazione e altri crediti pignorabili

Prescrizione delle cartelle esattoriali

La chiusura di Equitalia e il passaggio alla nuova agenzia di riscossione, potrebbe portare un ritardo nella richiesta di pagamento delle cartelle esattoriali. Il ritardo nella richiesta di pagamento o nell’intraprendere un’azione di pignoramento nei confronti del debitore, a lungo andare potrebbe causare la prescrizione delle cartelle esattoriali.

La prescrizione delle cartelle esattoriali, avviene nel momento in cui, il debitore non ottiene la notifica della richiesta di pagamento del debito, per un periodo al quanto prolungato.

Facciamo un esempio, il debitore acquisisce la sua prima cartella esattoriale nel 2012. Una volta ricevuta, questo decide di non pagare. Solitamente al mancato pagamento del debito, Equitalia inviava un’altra cartella esattoriale, e altre ancora, sino a che non arrivava ad apporre la richiesta di pignoramento. Nel caso in cui Equitalia, però non abbia più inviato cartelle esattoriali al diretto interessato per oltre 10 anni, questa va in prescrizione, quindi il debitore non è più tenuto a risarcire il credito.

La prescrizione dunque, sussiste solo nel momento in cui, per 10 anni consecutivi il debitore non riceve alcun sollecito di pagamento. Questa regola non cambia con l’entrata in vigore della nuova legge, quindi in caso di ritardi importanti, è possibile che alcune cartelle esattoriali finiscano in prescrizione.

Agenzia delle Entrate e di Riscossione: come effettuare il controllo delle cartelle esattoriali

Con la chiusura di Equitalia le cartelle esattoriali e i vari debiti nei confronti delle pubbliche amministrazioni, non possono più essere controllati sul portale di Equitalia. Oggi, per effettuare il controllo della situazione debitoria, chiedere la rateizzazione online, o effettuare il pagamento, bisogna andare sul nuovo sito dell’Agenzia delle Entrate e di Riscossione. Per accedere all’area riservata, sarà necessario richiede il Pin o direttamente sul sito ufficiale dell’Agenzia delle Entrate, oppure sul sito dell’Inps. Coloro in possesso della Carta Nazionale dei Servizi, potranno invece effettuare l’identificazione al sito, senza dover richiedere il Pin.