Il libretto postale è uno strumento di risparmio molto diffuso in Italia, spesso utilizzato per accantonare piccole somme in modo sicuro e senza costi. Tuttavia, molti risparmiatori si domandano se i fondi depositati su un libretto possano essere pignorati in caso di debiti. Alcune situazioni specifiche hanno alimentato l’idea che esistano libretti postali non pignorabili, ma la realtà giuridica è più sfumata. Vediamo cosa prevede la legge e quali sono le eccezioni.
Cosa significa “non pignorabile”
Il concetto di non pignorabilità fa riferimento all’impossibilità, da parte dei creditori, di eseguire un pignoramento su determinati beni o somme di denaro. In generale, nessun conto o libretto postale è automaticamente escluso da possibili azioni esecutive, a meno che non siano presenti specifiche tutele previste dalla legge.
Tuttavia, alcune tipologie di accrediti possono beneficiare di limitazioni al pignoramento. Ad esempio, nel caso in cui un libretto venga utilizzato per l’accredito di pensioni o trattamenti assistenziali, le somme ricevute possono essere pignorate solo in parte, secondo i limiti stabiliti dall’art. 545 del Codice di Procedura Civile.
I limiti di pignorabilità per pensioni e stipendi
Il legislatore ha stabilito delle soglie di impignorabilità parziale per le somme accreditate come stipendio o pensione. Se tali importi vengono depositati su un libretto postale, resta non pignorabile l’equivalente di una volta e mezzo l’importo dell’assegno sociale, oggi pari a circa 780 euro mensili.
Il pignoramento è possibile solo per la parte eccedente questa soglia, e deve comunque essere effettuato mediante procedura giudiziale. Ciò significa che Poste Italiane non può bloccare autonomamente un libretto: occorre sempre un provvedimento del giudice.
È fondamentale che il libretto sia utilizzato esclusivamente per l’accredito delle somme protette, altrimenti la protezione rischia di decadere o essere limitata.
Quando un libretto può essere pignorato
Un libretto postale può essere pignorato come qualsiasi altro bene, nel caso in cui il titolare abbia debiti nei confronti di privati, banche o enti pubblici, e venga emessa un’ingiunzione esecutiva.
Il pignoramento avviene generalmente tramite notifica a Poste Italiane, che sarà tenuta a bloccare le somme presenti fino alla concorrenza dell’importo dovuto.
L’unico modo per rendere più sicuro il proprio risparmio è limitare l’uso del libretto ai soli accreditamenti protetti, come pensioni o sussidi, e conservare eventuale documentazione utile a dimostrarne la provenienza.
È inoltre importante evitare di utilizzare il libretto per movimenti non coerenti con lo scopo originario, come prelievi frequenti o versamenti da fonti non tracciabili.
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