ROMA (ITALPRESS) – Le proposte presentate dal comitato consultivo istituito dalla missione ONU in Libia stanno ricevendo ampie critiche a causa della loro molteplicità e delle problematiche legate alla loro attuazione. “Sono tutte opzioni sbagliate che rischiano di riprodurre la crisi invece di risolverla”, ha dichiarato Nadia Emran, membro dell’Assemblea Costituente per la redazione del progetto di Costituzione libica, in un’intervista a Italpress.
Emran ha aggiunto: “Tutte le opzioni presentate dal comitato consultivo manipolano la scena politica e non offrono un percorso reale per porre fine alla crisi”. La politica libica ha sottolineato che “la Missione ONU di supporto in Libia (UNSMIL) è consapevole che nessuna di queste opzioni possa portare a una soluzione pratica”.
Emran ha spiegato che il comitato consultivo, composto da 20 membri provenienti da diverse parti libiche, non è riuscito a concordare un’unica opzione, affermando che “questo fallimento dimostra che anche eventuali futuri comitati affronteranno lo stesso destino e non riusciranno a trovare una soluzione”. Ha poi sottolineato che “la terza opzione tra le quattro proposte è la meno peggiore”, ovvero l’adozione di una base costituzionale prima di procedere alle elezioni, ma ha ribadito che “la scelta migliore sarebbe andare direttamente a un referendum sull’attuale progetto di Costituzione senza perdere tempo nella formazione di nuovi comitati, evitando così ulteriori ostacoli”.
Il membro dell’Assemblea Costituente ha criticato la posizione della missione ONU, che ha ignorato l’opzione del referendum diretto e ha invece proposto di discutere il progetto di Costituzione tra la Camera dei Rappresentanti e l’Alto Consiglio di Stato, sottolineando che “entrambi i Consigli mirano solo a prolungare la loro permanenza al potere e non raggiungeranno mai un vero accordo”.
Il comitato consultivo, formato dalla missione ONU in Libia, ha avanzato quattro proposte per una possibile roadmap verso una soluzione politica globale: Prima opzione: Tenere elezioni presidenziali e legislative entro due anni dalla conclusione di un accordo politico che includa la regolamentazione legale della Commissione Elettorale Nazionale e la garanzia della sua indipendenza finanziaria, oltre a introdurre le modifiche necessarie al quadro costituzionale e legale delle elezioni e formare un nuovo governo. L’accordo dovrebbe anche prevedere l’adozione di una Costituzione permanente per il Paese. Seconda opzione: Eleggere un Consiglio Legislativo bicamerale entro due anni, con il Senato incaricato di redigere e approvare una nuova Costituzione, che sarà poi la base giuridica per le successive elezioni presidenziali e parlamentari. Terza opzione: Approvare una Costituzione prima delle elezioni, affrontando le problematiche legate al progetto costituzionale del 2017 ed esaminando la possibilità di redigere una nuova Costituzione. Quarta opzione: Attivare il meccanismo di dialogo previsto dall’articolo 64 dell’Accordo Politico Libico, sostituendo le attuali istituzioni politiche con un Consiglio Costituente da formare attraverso un processo di dialogo nazionale.
-Foto Staff Nadia Emran-
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