L’ECONOMIA FRENA, MALE EXPORT E AUTO

Nei primi nove mesi del 2019 l’attività economica della Lombardia ha progressivamente rallentato, proseguendo la tendenza che già si era manifestata nella seconda parte dello scorso anno. È quanto emerge dal rapporto “L’economia della Lombardia”, redatta e presentata oggi dalla Sede di Milano della Banca d’Italia. In particolare, nella manifattura la produzione e gli ordinativi sono rimasti sostanzialmente invariati (+0,3% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente), a fronte di un aumento del 3% nel 2018. E’ diminuita soprattutto la produzione delle imprese di piccola dimensione, mentre quella delle aziende medio-grandi ha segnato una modesta crescita. Tra i settori in cui l’attività produttiva lombarda è aumentata in modo più significativo, quello degli alimentari, quello dei minerali non metalliferi e la chimica. Il settore dell’abbigliamento, del tessile e dei mezzi di trasporto sono invece quelli che hanno frenato di più. Diminuiscono, dopo due anni di crescita sostenuta, le esportazioni dalla Lombardia.

Rispetto al primo semestre del 2018 le vendite all’estero sono diminuite dello 0,6%, in controtendenza con l’andamento nazionale (+2,1%). La debolezza delle esportazioni è principalmente dovuta alla riduzione del comparto automotive (-11%) che risente della crisi della Germania e del settore alimentare, che a sua volta paga i dazi imposti dagli Stati Uniti su alcuni nostri beni. Peggiorano anche i dati relativi al fatturato e alla spesa per gli investimenti, mentre non sono positive le previsioni anche per i primi mesi del 2020, visto che le aziende lombarde prevedono una domanda debole ed investimenti invariati a causa degli elementi di incertezza interni e delle tensioni commerciali internazionali. Unico settore in controtendenza quello delle costruzioni, in grande espansione a livello di attività, di compravendite e di quotazioni del mercato immobiliare, ma che aveva risentito della crisi peggiore negli anni precedenti. Tra gli elementi positivi del rapporto, il fatto che la redditività delle imprese si è mantenuta elevata, tanto che l’80% delle imprese lombarde ha previsto di chiedere in utile l’esercizio 2019. Diminuiscono del 2,3% i prestiti alle imprese e si conferma il processo di diversificazione delle fonti finanziarie.

Altro aspetto positivo evidenziato dalla ricerca, nonostante la debolezza dell’attività economica lombarda, il fatto che nei primi sei mesi del 2019 la crescita degli occupati sia proseguita (+1,2%) e il tasso di disoccupazione sia ulteriormente sceso al 5,7% (10.4% in Italia), 0,6 punti percentuali in meno rispetto allo stesso periodo del 2018. Si interrompe però la diminuzione del ricorso agli ammortizzatori sociali e la componente ordinaria della cassa integrazione torna a crescere. “L’incertezza globale e locale crea sfiducia, limita gli investimenti e riduce la crescita – ha commentato il direttore della sede di Milano della Banca d’Italia Giuseppe Sopranzetti -. L’economia lombarda è un po’ come una bella macchina, veloce e performante, che quando c’è abbastanza benzina può dare ottimi risultati, ma quando manca il carburante come in questo momento deve tirare il freno. Per tornare a crescere dobbiamo continuare ad utilizzare il cosiddetto metodo Milano, quindi collaborare ed unire le forze in vista di obiettivi comuni”.
(ITALPRESS).

Vuoi pubblicare i contenuti di Italpress.com sul tuo sito web o vuoi promuovere la tua attività sul nostro sito e su quelli delle testate nostre partner? Contattaci all'indirizzo [email protected]