Le autorità libiche contro il piano di deportazione Usa

TRIPOLI (LIBIA) (ITALPRESS/MNA) – Le autorità libiche, nonostante le divisioni politiche interne al Paese, si sono opposte con fermezza al presunto piano dell’amministrazione Trump di deportare migranti in Libia, definendolo inaccettabile e una violazione della sovranità nazionale.

La netta condanna arriva dopo che un giudice federale statunitense a Boston, Brian Murphy, ha emesso un’ordinanza temporanea per bloccare le deportazioni verso la Libia. Il giudice ha affermato che tali deportazioni violerebbero “evidentemente” un’ingiunzione precedente che tutela il diritto al giusto processo per i migranti, garantendo loro un’adeguata notifica e la possibilità di contestare legalmente l’espulsione.

La sentenza è giunta in seguito a segnalazioni di funzionari statunitensi secondo cui i voli per la deportazione in Libia potrebbero iniziare già questa settimana. Gli stessi funzionari hanno riferito che le forze armate americane potrebbero facilitare i trasferimenti, nonostante il Dipartimento di Stato degli Stati Uniti continui a sconsigliare i viaggi in Libia a causa di “criminalità, terrorismo e disordini civili”. La risposta libica è stata immediata e unanime.

Il Primo Ministro Abdul Hamid Dbeibeh, capo del Governo di Unità Nazionale (GNU) con sede a Tripoli, ha dichiarato sulla piattaforma X che la Libia “rifiuta di essere una destinazione per la deportazione dei migranti sotto qualsiasi pretesto”.

La sua presa di posizione è stata condivisa da tutto lo spettro politico libico. Anche l’Esercito Nazionale Libico (LNA), con base a est e guidato dal generale Khalifa Haftar, ha negato con decisione qualsiasi coordinamento con gli Stati Uniti. Il generale di divisione Khaled Al-Mahjoub, direttore della Guida Morale del LNA, ha definito i rapporti sulle deportazioni “completamente falsi e inaccettabili,” affermando che non esiste alcun accordo per ricevere deportati e che non sarà consentito alcun volo attraverso aeroporti o confini controllati dal LNA.

Abdel-Hadi Al-Hwaij, ministro degli Esteri del governo designato dal parlamento di Bengasi, ha ribadito il rifiuto assoluto di qualsiasi accordo o negoziato in merito all’insediamento di migranti in Libia. Ha sottolineato che i quadri giuridici e diplomatici del Paese non consentono tali operazioni, avvertendo contro ogni tentativo di politicizzare la questione migratoria. Al-Hwaij ha ribadito l’impegno della Libia verso il diritto internazionale e i diritti umani, chiedendo il rispetto della sovranità nazionale in un periodo di difficoltà politiche e di sicurezza. Sia il GNU che il LNA hanno evidenziato che la delicata situazione interna della Libia, già gravata dalla gestione dei flussi migratori e da profonde divisioni politiche, rischia di essere ulteriormente destabilizzata da decisioni unilaterali straniere.

– Foto IPA Agency –

(ITALPRESS)

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