La vocazione imprenditoriale della comunità San Gennaro

La Fondazione di Comunità San Gennaro è una di quelle con più spiccata vocazione imprenditoriale. Tra i soci vanta, per esempio, l’associazione L’altra Napoli onlus, che gestisce le Catacombe di San Gennaro; nel cuore del Rione Sanità, ha fondato le Edizioni San Gennaro, che fanno del libro e della lettura strumenti per comunicare bellezza, identità e memoria. Capitale umano, cultura e innovazione sono i tre ambiti di intervento che vengono perseguiti attraverso la promozione di bandi e percorsi di progettazione partecipata con la comunità locale. Ne parliamo con il suo direttore, Mario Cappella.

La Fondazione di Comunità San Gennaro nasce nel 2014 dal bisogno di una comunità: ci vuole raccontare i suoi inizi?

“Da oltre 20 anni, gli enti del Terzo Settore che operano nel Rione Sanità cooperano per rispondere ai bisogni di un intero territorio. Dotarsi di una Fondazione di Comunità è stata la risposta concreta alle esigenze del territorio. Il primo passo per la nascita della Fondazione di Comunità San Gennaro Onlus è stata la costituzione nel 2014 di un Comitato Promotore che intendeva svolgere opera di promozione culturale presso le realtà locali (Associazioni, Cooperative, Enti Profit e liberi cittadini) per sensibilizzarle rispetto alle potenzialità di una Fondazione di Comunità e alle attività ad essa demandate. A supporto di quest’azione sono stati organizzati eventi ad hoc al fine di ricercare attivamente tutti i possibili partner fondatori e raccogliere i fondi necessari alla costituzione del patrimonio iniziale della istituenda “Fondazione”. Da un punto di vista strettamente amministrativo, il Comitato Promotore si è occupato di redigere lo statuto della Fondazione di Comunità San Gennaro Onlus per definirne l’oggetto sociale e regolamentarne la gestione interna”.

Quali i soci fondatori? Quali i sentimenti iniziali degli abitanti dell’area di riferimento?

“Se da un punto di vista istituzionale sono stato svolti i passaggi sopra descritti, dal punto di vista operativo la nostra è una Fondazione nata “dal basso”, cioè dall’ascolto del territorio che già da anni viveva un momento di rinascita grazie soprattutto all’opera di sensibilizzazione svolta dalla Parrocchia di Santa Maria della Sanità e al progetto di valorizzazione delle Catacombe di Napoli, che, di fatto, ha rilanciato un intero territorio. Quando è nata la Fondazione, infatti, al Rione Sanità vi erano già numerose Associazioni e Cooperative che si occupavano (e lo fanno tutt’ora) di valorizzare il patrimonio storico artistico e il capitale umano del quartiere. La Fondazione si può dire, è stata la diretta conseguenza del lavoro che già si faceva all’interno del Rione. La Fondazione ha scelto di coinvolgere soci che provenissero dal Privato Sociale e dal Profit. Tutti i soci fondatori della Fondazione San Gennaro si sono impegnanti a versare un capitale di 100.000 euro in 10 anni. I soci fondatori della Fondazione di Comunità San Gennaro sono la Parrocchia di Santa Maria della Sanità e di San Severo, L’Associazione “L’Altra Napoli Onlus – Associazione Napoli Dentro”, La Fondazione Grimaldi, Caronte&Tourist, Feudi di San Gregorio, L’Associazione Co-Operazione San Gennaro, La Rete San Gennaro Gli imprenditori del Rione, La Fondazione Vismara, La Fondazione Alberto e Franca Riva e la Famiglia Buonafede”.

Inizialmente quali problematiche intendeva risolvere?

“La Fondazione San Gennaro è nata allo scopo di mettere “a sistema” e “strutturare” i processi di sviluppo già in atto nel Rione Sanità dal punto di vista educativo, economico e dell’innovazione territoriale. La Fondazione funge infatti da aggregatore e facilitatore dei processi di comunità intendendo essere il contenitore giuridico in grado di rappresentare il territorio, interpretarne le esigenze e sostenerne la crescita in modo stabile ed equilibrato. Rispetto al Pubblico, la Fondazione si pone come un interlocutore intermedio capace di attivare processi, iniziative e progetti in una logica di coprogettazione e sistema integrato”.

Come si è sostenuta e si sostiene?

“La Fondazione San Gennaro ha partecipato al bando di Fondazione Con il Sud, che favorisce la nascita delle fondazioni di comunità nel Mezzogiorno. Il Patrimonio della Fondazione è attualmente costituito da beni economici e artistici, frutto di donazioni liberali di singoli cittadini, ma anche di enti profit e no-profit. Si sostiene grazie a donazioni private e attraverso contributi che provengono da bandi promossi da altri Enti. Oltre al patrimonio economico, la Fondazione è dotata di un patrimonio immobiliare ed artistico ricevuto in dono da generosi donatori privati e da artisti”.

In questi primi anni quali iniziative ha realizzato, tese soprattutto a sostenere l’imprenditoria sociale?

“La Fondazione ha supportato la start-up di diversi Enti (Associazioni o Cooperative) che operano nel territorio realizzando progetti innovativi. Negli anni è stata sostenuta un’azione di riciclo creativo della plastica; si è favorita la start-up di una gelateria sociale e della casa editrice Edizioni San Gennaro. Recentemente la Fondazione ha promosso la nascita di una cooperativa di consumo e di una cooperativa sociosanitaria”.

La pandemia ha fermato o mutato i suoi progetti?

“La pandemia ha sicuramente aperto nuovi scenari anche per la nostra Fondazione. Ci siamo interrogati su quali fossero le migliori strategie da mettere in campo per supportare la Comunità territoriale nel lungo periodo d’emergenza sanitaria. È per questo che nel corso del 2020 abbiamo attivato numerose campagne di raccolta fondi che son servite a dare un concreto sostegno materiale alle famiglie, alla Rete Educativa e agli imprenditori e i commercianti del Rione Sanità. Con la campagna “Nessuno si salva da solo” la Fondazione ha provveduto alla distribuzione di buoni spesa per le famiglie in difficoltà da utilizzare presso gli esercizi commerciali del Rione Sanità. Con l’iniziativa Tampone Solidale abbiamo invece provveduto ad organizzare una campagna di screening di massa per gli abitanti del quartiere, effettuando tamponi antigenici gratuiti. Allo stesso modo, abbiamo supportato l’azione dei Centri Educativi dotandoli di dispositivi di protezione individuale e di dispositivi digitali necessari a proseguire le attività didattiche e laboratoriali in questo periodo di emergenza educativa”.

Anche voi siete tra i soggetti promotori del bando avviato dalla Fondazione di Comunità di Messina rivolto ad aspiranti imprenditori e imprese già costituite. Che cosa vi attendete?

“La Fondazione si immagina di poter attrarre e coinvolgere in questo bando le Associazioni e le Cooperative già strutturate che da tempo operano sul territorio e che possono sicuramente trarre dal bando strumenti formativi utili a favorirne l’apertura verso nuovi orizzonti imprenditoriali nel campo del turismo, della cultura e della mobilità sostenibile”.

(ITALPRESS).

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