LA SICILIA IN MOSTRA A ROMA

Dall’8 maggio al 22 luglio, Palazzo Cipolla, a Roma, ospiterà la mostra “Sicilia, il Grand Tour”, promossa e realizzata dalla Fondazione Cultura e Arte, in collaborazione con la Fondazione Federico II. In esposizione una raccolta di acquarelli di Fabrice Moireau raccontati da Lorenzo Matassa. Circa 400 le opere a colori del “pittore dei tetti di Parigi”, concesse dalla Fondazione Dragotto.

Illustri viaggiatori hanno offerto il proprio sguardo per raccontare la Sicilia al mondo intero. Superarono mille difficoltà per scoprire paesaggi disegnati dalla natura e rileggere ciò che l’antichità e l’arte avevano consolidato in monumenti d’immenso valore. Nelle loro parole la Sicilia fu il luogo della definitiva crescita conoscitiva ed emozionale. Nasceva il “Grand Tour” e Goethe ne era il massimo “profeta”.

A distanza di quasi due secoli e mezzo da quel tempo, l’Isola rivive un nuovo “Grand Tour” affidato ai pennelli e alle matite di uno dei più grandi acquarellisti del mondo, Fabrice Moireau, e al racconto di viaggio del giurista e uomo di cultura, Lorenzo Matassa.

Nei luoghi ritratti, l’artista si è recato personalmente, accompagnato dal suo inseparabile zaino che contiene tavolozza, colori, fogli bianchi, pennelli, l’immancabile sgabello pieghevole. Riprese dalla sua mano sapiente i luoghi diventano acquerelli, e così anche le testimonianze archeologiche dell’Isola, le vedute di alcune riserve naturali, le isole minori, i numerosi castelli, gli scorci dei siti Unesco.

Un lungo itinerario nella Sicilia più intima, nei luoghi meno conosciuti ma non per questo meno affascinanti e meritevoli di un viaggio.

“’Sicilia, il Grand Tour’ è per me un meraviglioso viaggio nella memoria, un’immersione nei luoghi, negli scorci, nei paesaggi più belli e suggestivi della mia terra natia, condotta sull’onda della soave pennellata diFabrice Moireau, indiscusso maestro di una tecnica tanto pregevole quanto oggi scarsamente praticata qual è l’acquerello – ha affermato Emmanuele F.M. Emanuele, presidente onorario della Fondazione Cultura e Arte – Un percorso espositivo che è una vera poesia, un inno all’isola che indusse Federico II di Svevia ad affermare che era al tal punto felice di vivere in Sicilia da non invidiare a Dio il Paradiso. Ecco, gli acquerelli di Moireau, con l’ideale contrappunto dei testi di Lorenzo Matassa, connotati da un lirismo ispirato che fa apparire le opere ancora più belle, restituiscono oggi intatto il senso della meraviglia dei viaggiatori stranieri di fine Settecento ed inizio Ottocento, di cui Goethe narrò in una delle sue famose lettere: ‘È in Sicilia che si trova la chiave di tutto. La purezza dei contorni, la morbidezza di ogni cosa, la cedevole scambievolezza delle tinte, l’unità armonica del cielo col mare e del mare con la terra. Chi li ha visti una sola volta, li possederà per tutta la vita’”.

“Abbiamo trasferito la Sicilia di peso a Roma in questo bellissimo palazzo a disposizione di tutto il mondo, perché per Roma passa tutto il mondo, per far conoscere quello che i giornali hanno definito ‘la più bella regione del

mondo’. Fabrice Moireau con la sua arte è riuscito a fondere arte ed emozione raccontando tutta la Sicilia. Ha creato il paradiso”, ha aggiunto l’imprenditore di “Sicily by car”, Tommaso Dragotto.

“Sicilia, il Grand Tour” è anche un libro edito dalla Fondazione Tommaso Dragotto, arricchito dal racconto del magistrato-scrittore Lorenzo Matassa. Già nel titolo c’è il richiamo alle suggestioni di quel fenomeno che, tra il Settecento e la prima metà dell’Ottocento, portò in Sicilia viaggiatori stranieri e uomini di cultura accompagnati da artisti del paesaggio. Così accadde a Goethe che visitò l’Isola nel 1787. Il suo diario, illustrato da Christoph Heinrich Kniep, divenne leggenda.

 

 

 

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